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Covid in 900 scuole, paura tra prof e famiglie

L’aumento dei casi di positivi al  Covid fa crescere l’ansia nelle scuole e fa salire paura e  preoccupazione tra  professori, genitori, personale scolastico.  Uno scenario previsto che ora pero’ i dirigenti scolastici si  trovano a gestire dovendo affrontare anche la preoccupazione  delle famiglie. 

I casi anche negli istituti scolastici crescono ogni giorno e si  e’ arrivati a quasi 900 istituti con almeno un caso di Covid  registrato e oltre mille persone positive, tanto che alcuni  presidi stanno pensando a mini lockdown di alcune settimane per  rallentare il contagio. A Roma, ad esempio, al liceo Russel  i  casi accertati di positivita’ sono ben 12  in una classe della  succursale e due nella sede centrale a cui si aggiunge un  bidello: e’ scattato subito lo screening di massa della Asl e si  ipotizzano isolamenti di alcune classi.

Ma alcune scuole hanno  adottato anche mini lockdown come all’Istituto  Frascolla di  Taranto dove a seguito di alcuni casi di Covid, la scuola nei  giorni scorsi ha chiuso i battenti e riaprira’ il prossimo 7  ottobre.  E’ stato chiuso sempre nella capitale anche il liceo  Manara, dove e’ partita la didattica a distanza e si stanno  facendo in queste ore i test rapidi a tutti i ragazzi.        

A Ottaviano (Napoli) oggi due ragazzi sono risultati  positivi in due scuole e il sindaco e i dirigenti scolastici  hanno chiuso gli istituti per due giorni per consentire la  sanificazione. Sempre oggi un insegnante e’ risultato positivo in  una scuola secondaria di Siena, 5 classi sono state chiuse per  un totale di circa 100 alunni.  E casi di positivi vi sono stati  in scuole del Palermitano, a Bari, nel Piacentino, tutti con  l’isolamento delle  classi quando non con la chiusura  dell’intero istituto.  

Per contenere il contagio alcune Regioni e numerosi  comuni  stanno rendendo obbligatoria la mascherina in prossimità delle  scuole.   E’ il caso del Piemonte, dove una nuova ordinanza della Regione  rende obbligatorio l’uso delle mascherine anche all’aperto nelle  aree vicine alle scuole dal 5 ottobre;   c’e’ l’obbligo di  indossare la mascherina durante l’ingresso e l’uscita degli  studenti dalle scuole anche a Monopoli sino a 150 metri di  distanza dagli istituti; mascherina obbligatoria entro duecento  metri dagli accessi delle scuole anche a Carpi (Modena)  come  a  Chiavari (Genova).  Nel Lazio potrebbe arrivare nelle prossime  ore l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto per  contenere i contagi, in rialzo nella regione negli ultimi  giorni, soprattutto in quelle situazioni in cui il  distanziamento sociale non e’ possibile. 

Provvedimenti similari  sono già stati presi a Monte Sant’Angelo (Foggia), dopo il  focolaio che si e’ registrato nei giorni scorsi durante i  festeggiamenti per una prima Comunione, nel Comune di  Orotelli, nel Nuorese, e a Sassari, dove già fioccano multe da  400 euro per chi non indossa la mascherina all’aperto.       

“Per il momento nelle scuole ritengo si andrà avanti come  si è fatto in questi giorni – commenta Elvira Serafini che guida  lo Snals – non c’è la volontà governativa di andare ad un nuovo  lockdown  per la scuola. A noi pero’ preoccupa l’espletamento del  concorso, dal 22 ottobre:  comporta un tale movimento di  persone, spostamenti, utilizzo di aule e di laboratori, che  riteniamo tutto questo assai pericoloso. I numeri del concorso –  64 mila le domande presentate  – sono imponenti,  e questo e’ un  momento difficilissimo, da non sottovalutare”.       

I presidi dell’Anp hanno segnalato alla ministra Azzolina  le difficoltà nel gestire le misure necessarie a garantire la  prosecuzione delle attività didattiche in sicurezza e chiedono  la convocazione del Tavolo nazionale permanente che chiarisca ai  presidi quale deve essere la gestione del personale in  quarantena,  “le Asl a seconda delle Regioni si comportano in  modo difforme, servono procedure uniche”, dice il presidente  Antonello Giannelli. C’e’ poi, evidenzia, il problema  dell’assegnazione degli organici e i ritardi nelle consegne dei  banchi. “Siamo a ottobre e da quanto apprendiamo sono stati  consegnati molto meno della meta’ dei banchi ordinati, pari a 1  milione e 200 mila, siamo in ritardo rispetto alla scaletta dei  tempi”.

Il concorso straordinario, per Giannelli,  va fatto: “e’  chiaro ci sono criticità, ma ce le tireremo dietro finché durerà  l’epidemia. Pure in mezzo alle difficoltà ritengo che i concorsi  vadano espletati”.     

Intanto questa mattina il premier Conte e la ministra  dell’Istruzione Lucia Azzolina sono stati in visita ad una  scuola media di San Felice a Cancello (Caserta), vittima di  furti e danneggiamenti.  “Dedicheremo una parte cospicua del  Recovery fund agli asili nido, alle scuole, all’Università e  alla ricerca”, ha assicurato Conte.  Un gruppo di precari,  durante la visita,  ha protestato per il proprio stato di  incertezza lavorativa.

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