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[L’analisi] Così la burocrazia sta uccidendo il Superbonus. Ecco cosa sta succedendo

“Dopo Banca Intesa e Unicredit, anche altre banche stanno dicendo stop all’acquisizione di nuovi crediti   edilizi. In pratica il mercato sta andando verso il blocco. Le richieste di cessione del credito sono troppe rispetto agli sbocchi attualmente concessi dal mercato, mentre risultano eccessivi i paletti  arrivati con le ultime norme antifrode nate per fermare il malaffare, ma che rischiano di penalizzare anche coloro che le regole le rispettano. Purtroppo anche gli impegni di acquisizione già definiti non vengono rispettati, attivando il noto e tutto italiano ‘gioco dell’oca’”.

Ad affermarlo è Sandro Bragalone, il Ceo di Asscond, una società specializzata nella gestione di complessi signorili.       

“La progressiva impossibilità di accogliere nuove domande potrebbe portare, di fatto, al blocco delle pratiche da parte degli istituti di credito. Di conseguenza questo sta causando il rischio default delle   imprese esposte finanziariamente che, sebbene abbiano nei loro cassetti fiscali importanti somme, non possono disporre per il blocco della cessione alle banche. Di contro i cantieri, in precedenza molto   rallentati, stanno addirittura fermandosi per incapacità delle imprese di anticipare ulteriormente delle somme.

E l’attuale impostazione della norma non aiuta – sottolinea Bragalone – Le banche faticano ad   autorizzare le pratiche per il Superbonus 110% così molti cittadini cedono a neo società, general contractor, il proprio credito d’imposta ma, spesso, proprio queste neo società ritardano anche di 10 mesi i pagamenti alle ditte edili che di conseguenza falliscono”.       

Insomma la cessione del credito, che ha rappresentato l’alternativa migliore per la fruizione dell’agevolazione, sembra ora diventata una strada sempre più in salita.

“Un’opportunità mancata – specifica Bragalone – Come spesso accade in Italia le buone idee ci sono, ma   dovrebbero essere supportate da una competente stesura delle leggi e relative norme di attuazione. La sensazione, nel migliore dei casi, è, invece quella che per correre ai ripari sia stato fatto un ulteriore   danno: quello di una burocrazia monstre. Sono stati, infatti, ora   inseriti dei paletti così restrittivi che sostanzialmente impediscono la realizzazione del percorso”. L’innalzamento vertiginoso del costo   dei materiali rappresenta un problema enorme “che sta causando molte criticità tra committenti e appaltatori”, spiega ancora.

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