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Coronavirus: primo crollo delle vendite in 11 anni per Starbucks

Tempi duri anche per Starbucks che, in questo periodo di emergenza sanitaria, ha registrato un calo delle vendite pari al 10% ovvero il primo grande crollo per il colosso del caffè americano in 11 anni. E le previsioni per l’immediato futuro non sono neppure rosee. La società statunitense prevede altre ripercussioni sul proprio business almeno fin o a fine anno quando, dicono, è prevista una ripresa.

Starbucks, comunque, è stata lungimirante ed è stata una delle prime aziendel del comparto ristorazione ad adottare misure per mettere in sicurezza lavoratori e clienti. Hanno subito limitato il servizio di ristorazione, trasferendo quasi tutte le vendite al servizio drive-through e alla consegna a domicilio. Inoltre ha continuato a retribuire tutti i dipendenti in quarantena, ricompensando coloro che sceglievano di rimanere in casa per 30 giorni invece di andare a lavoro.

Tutte azioni che però hanno avuto un costo. L’utile adjusted per azione, infatti, che tiene conto delle spese non previste, compresa la retribuzione dei dipendenti, si è attestato a 32 centesimi, mentre l’impatto maggiore, come prevedibile, è stato registrato in Cina con un crollo del 90% durante la parte alta della pandemia.

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