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Congresso Nazionale Forense: più innovazione digitale e più personale amministrativo e giudiziario

«No alle preclusioni e ai filtri nel processo civile, inutili e limitanti del diritto di difesa dei cittadini e delle imprese, e no all’aumento di competenze dei giudici di pace». Ma più innovazione digitale e più personale nell’ambito amministrativo e giudiziario. Nella Sessione Ulteriore del Congresso Nazionale Forense sono state avanzate alcune proposte come queste, con l’approvazione di 24 mozioni (anche con accorpamenti) sul processo civile, penale, sulla famiglia, sulla crisi di impresa, sul tributario, sull’ordinamento giudiziario e sulla professione forense (saranno online sul sito congressoforense.it).

«Sull’ordinamento giudiziario, la proposta di riforma ministeriale interviene sullo strapotere delle correnti nel Csm, ma in modo non risolutorio, la strada è ancora lunga». I lavori, a cui hanno partecipato 650 delegati, avvocate e avvocati, provenienti da tutta Italia, hanno visto la presenza della ministra della Giustizia Marta Cartabia, della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, del sottosegretario per la giustizia Francesco Paolo Sisto, del senatore Francesco Urraro e dell’onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove.

«Altra criticità il nodo dei magistrati “fuori ruolo”, che già sono un numero esiguo nella giurisdizione, quindi elude il tema della separazione delle carriere» si legge in una nota. «Apprezzabile il cambio di rotta sugli avvocati nei consigli giudiziari, ma il congresso al legislatore chiede si vada alla piena paritarietà con i magistrati. Quindi urgente prevedere manager nella governance dei tribunali e maggiore partecipazione degli avvocati».

«Su minori e famiglia: si vada al giudice unico specializzato e di prossimità, si estenda alla negoziazione assistita (anche quando non è condizione di procedibilità), il patrocinio a spese dello stato, la trascrizione immediata degli accordi, i benefici fiscali (anche alla mediazione). Rimangono forti le critiche sul tributario, per la compressione costante dei principi del giusto processo e dei diritti dei contribuenti, richiedendo tra gli altri aspetti che le Commissioni Tributarie non siano più competenza del Ministero di Economia ma della presidenza del Consiglio dei ministri».

«Ferma la richiesta di un ulteriore rinvio dell’entrata in vigore del nuovo Codice di Crisi di Impresa e la previsione di un’area di specializzazione forense e un albo, tenuto dai Consigli degli ordini degli avvocati, per l’esperto negoziatore, la futura figura professionale prevista dalla Commissione Ministeriale Pagni. Sul piano professionale: è urgente dare il via libera a un nuovo ed efficace equo compenso e definire un pacchetto di interventi sulla leva fiscale (mantenimento flat tax etc.) per gli avvocati, una riforma dell’iter universitario».

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