Confindustria Toscana Nord, attraverso una nota diramata alla stampa, spiega le complicazioni per le imprese del territorio toscano dopo la Brexit.
«La situazione non è definibile come troppo critica, ma di certo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sta creando difficoltà consistenti alle imprese, anche nel territorio Lucca-Pistoia-Prato. Il problema principale è, ovviamente, il ripristino delle operazioni doganali, con la necessità per le imprese europee di disporre di un codice apposito riconosciuto dalle dogane britanniche; passare la dogana implica inoltre, inevitabilmente, pratiche amministrative e l’allungamento dei tempi sia per l’import che per l’export. Con il concretizzarsi della Brexit, infatti, dal 1° gennaio 2021 l’interscambio commerciale con il Regno Unito è soggetto alle regole in vigore nei confronti dei Paesi terzi, salvo alcune specifiche derivanti da accordi bilaterali con l’Unione Europea».
La sensazione è che i procedimenti, dopo la recente uscita della Gran Bretagna, rendano più difficile il lavoro per le imprese. «Ancora maggiore la penalizzazione nei casi, non frequenti nel territorio Lucca-Pistoia-Prato ma comunque significativi, di lavorazioni di prodotti di imprese britanniche effettuate in Italia o viceversa, con ritorno poi nel paese di partenza: il passaggio in questi casi è doppio, in entrata e in uscita della merce. Complessa in molti casi la determinazione dell’origine delle merci stesse, da cui dipende l’applicazione o meno del dazio: le merci classificate come europee ne sono esentate ma tale origine va documentata attraverso modalità predefinite. Più complicato anche il movimento delle persone da e per il Regno Unito», aggiunge la nota.
Confindustria Toscana Nord continua a fornire alle imprese la consulenza necessaria per porle in condizione di operare, sebbene alcuni nodi procedurali rimangano irrisolti e attendano la definizione puntuale di regole da parte delle autorità europee e nazionali. Nel 2019 le esportazioni dell’area Lucca-Pistoia-Prato verso il Regno Unito sono state di 794 milioni di euro, il 9% dell’export totale dell’area. Il saldo della bilancia commerciale 2019 è positivo (+418 milioni export-import). Dati sprofondati nei primi 9 mesi del 2020, a causa della pandemia, con le vendite dell’area Lucca-Pistoia-Prato verso il Regno Unito praticamente dimezzate (-46%), perdendo più della media ed erodendo tre punti alla quota inglese sul totale dei mercati (6%). La bilancia commerciale, tuttavia, pur dimezzata rimane ampiamente positiva, con +312 milioni, tra gennaio e settembre 2020.