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I dati di Confindustria: Nessuna corsa ai licenziamenti dopo lo sblocco. Anzi l’occupazione è in ripresa

Secondo quanto rilevato dal Centro studi di Confindustria, l’occupazione è in ripresa e «le prospettive sono buone per il prossimo futuro, in linea con la ripresa economica attesa». Questo è quanto emerge dai dati sui primi sette mesi del 2021, che «non appaiono supportare l’ipotesi di una corsa ai licenziamenti all’indomani dello sblocco».

Lo osserva il nella congiuntura Flash di settembre, ricordando che «in luglio, primo mese dopo lo sblocco dei licenziamenti» l’occupazione, dati Istata, è diminuita «di 23mila unità. Il calo non ha intaccato l’ampio recupero registrato da inizio anno (+550mila unità da gennaio a luglio, ma ancora -329mila da gennaio 2020) ed è completamente ascrivibile alla componente autonoma (-47mila unità), mentre i dipendenti sono cresciuti di 24mila unità».

«I primi dati dopo lo sblocco, disponibili solo per la regione Veneto – si legge nel documento – mostrano che in luglio e agosto il numero di licenziamenti per motivi economici di occupati a tempo indeterminato nelle imprese industriali (escluso il settore moda), pari a 852 unità, è rimasto sotto ai valori registrati nello stesso periodo sia del 2018 (1.142) che del 2019 (1.268)».

Quindi sarà «cruciale il monitoraggio nei prossimi mesi su tutto il territorio nazionale». In generale il lavoro temporaneo, osserva ancora il CSC, è già «oltre i livelli pre-crisi, come sempre nelle riprese» mentre «parte dell’occupazione permanente resta “congelata”». Ma per i prossimi mesi «la ripresa economica in atto in Italia e il suo previsto proseguimento nella seconda parte del 2021, potranno portare a un’ulteriore espansione della domanda di lavoro. Ciò sosterrà in prima battuta il riassorbimento della CIG, ma favorirà anche le nuove assunzioni, non solo quelle a tempo determinato, ma pure le permanenti».

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