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CdP mantiene il 15% di Webuild fino alla fine delle opere del PNRR | Lo scenario

La Cassa si blinda all’interno di Webuild per una quota non inferiore al 15% almeno fino al completamento delle opere del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui è coinvolto il gruppo o, al più tardi, al 31 dicembre 2026.

Il dettaglio, scrive MF-Milano Finanza, emerge nel testo dei nuovi accordi parasociali sottoscritti da Cdp Equity – veicolo tramite cui Cdp controlla la quota nel colosso delle costruzioni – Salini Spa e l’amministratore delegato Pietro Salini in prima persona, negoziati per la Cassa dal direttore sviluppo e business di Cdp Equity, Fabio Barchiesi.

Gli accordi prevedono una serie di impegni: per Salini spa c’è l’obbligo di rimanere sopra il 30% del capitale sociale di Webuild (ora si trova al 39,66%) e di non approvare operazioni che diluiscano la quota di Cdp sotto il 15%; Cdp Equity dovrà stare sopra il 15%; l’ad Salini non potrà approvare operazioni che gli facciano perdere il controllo delle scatole controllanti la quota in mano alla Salini e, in ultima istanza, di Webuild.

Solo una minima parte della quota del 16,47% del colosso delle costruzioni in possesso di Cdp Equity potrebbe eventualmente essere coinvolta nel piano di privatizzazioni del governo che punta a ottenere 20 miliardi dalle dismissioni di quote di aziende in suo possesso.

La fetta di Webuild in possesso di Cdp, alle attuali quote di mercato, vale intorno ai 330 milioni.

I nuovi accordi parasociali prevedono anche una richiesta di modificare lo statuto di Webuild.

Salini e Cdp, che presenteranno una lista congiunta per il prossimo rinnovo del cda, si sono accordati per richiedere l’eliminazione dallo statuto di un passaggio che garantisce a una lista alternativa in grado di ottenere oltre il 10% dei voti di avere il diritto a un terzo dei posti in consiglio.

In questo modo verrebbero garantiti a Salini e Cdp 14 dei 15 posti previsti nel board.

Nei patti è già prevista anche la spartizione delle 14 poltrone del cda.

A Salini spa andranno 9 posti garantiti (il decimo solo nel caso in cui non ci sia una lista alternativa), mentre 5 saranno di Cdp Equity, che avrà anche la possibilità di indicare il presidente.

Esplicitato negli accordi anche che ceo di Webuild rimarrà Pietro Salini o un altro soggetto indicato da Salini spa.

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