Il Ministero dell’Economia rende noto che “il 72% delle richieste retail del Btp Italia è stato avanzato da piccoli risparmiatori. Il restante 28% riguarda invece i private banking. Nella nota si legge che, “con riferimento alla Prima Fase, dei 383.966 contratti conclusi sul Mot (Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Banca IMI S.p.A, BNP Paribas, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le imprese S.p.A e UniCredit S.p.A – Dealer dell’operazione – circa il 60 per cento è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si arriva circa all’88 per cento del totale relativo a questa fase”.
La nota del MEF continua. “Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer, – si legge – si può desumere che nel corso della Prima Fase la partecipazione di investitori individuali e’ stata prevalente rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 72 per cento e 28 per cento). All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che circa il 71 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza), mentre circa il 29 per cento attraverso l’home banking. Per quanto riguarda la ripartizione geografica degli ordini ricevuti durante la Prima Fase, la quasi totalità degli ordini risulta provenire da investitori domestici”.
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