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Bisogna dissipare le ombre sulla gestione dell’ordine pubblico | L’analisi di Giovanni Bianconi

Sul Corriere della Sera Giovanni Bianconi si occupa delle polemiche sugli scontri di piazza a Pisa tra polizia e studenti pro-Palestina. E sottolinea che se c’è un pericolo, nel clima teso che sta accompagnando le manifestazioni di piazza degli ultimi tempi, è che l’orientamento politico del governo possa, direttamente o indirettamente, condizionare la gestione dell’ordine pubblico; e anche la sola impressione che ciò avvenga, non può che peggiorare la situazione.

Il sospetto che l’uso del manganello derivi dalla voglia di assecondare questo o quel ministro, o da una sorta di «tolleranza percepita» verso certi eccessi, è un rischio – dice Bianconi – che nessuno può permettersi. Perché invece è solo «una sconfitta», come ha ricordato Sergio Mattarella con parole che più chiare non potevano essere. E perché la polizia di Stato, come le forze dell’ordine nel loro insieme, è per l’appunto «di Stato», non dell’esecutivo di turno.

E «di uno Stato democratico che ha il dovere di garantire anzitutto la manifestazione del dissenso», ha precisato il prefetto Pisani. Rassicurazione, promessa e auspicio, ancora una volta. Mentre le reazioni politiche a quanto è accaduto, purtroppo, non aiutano a diradare le nubi. Schierarsi aprioristicamente a difesa delle divise, prima ancora che i fatti vengano chiariti, serve solo ad aumentare la tensione; e addossare ogni colpa «alla sinistra che spalleggia i violenti», o dare del «delinquente» a chi esprime dubbi sul comportamento delle forze dell’ordine, significa abbandonarsi alla propaganda più strumentale, senza fare i conti con la realtà.

Dalla quale non dovrebbe discostarsi neppure chi parla di repressione indiscriminata, o paragona i fatti di Firenze e Pisa alla Genova del G8 di ventitré anni fa; niente di quello che è successo finora può accostarsi alle violenze dei manifestanti e nemmeno a quello perpetrate dai Reparti di polizia in quella disgraziata occasione.

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