«È necessario affiancare alla sostenibilità ambientale anche quella economica e sociale». Queste le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami intervenendo al #ForumAutomotive sul tema della transizione green del settore. «Non crediamo sia scaltro passare dalla dipendenza dal gas russo a quella dall’auto elettrica cinese», ha affermato. «Il Governo crede nella neutralità tecnologica e nella pluralità di tecnologie in grado di assicurare emissioni zero al 2035».
Secondo Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione «l’aria sta cambiando e lo si avverte nel dibattito nazionale ed europeo sul tema. Ci si interroga finalmente sulla bontà delle scelte assunte a livello europeo, privilegiando una tecnologia, quella elettrica, ancora non ben conosciuta, il cui ciclo di vita prevede una produzione di CO2 superiore a quelle generate da vetture con motore endotermico».
«Ci sono due parti lese in questa transizione» ha commentato Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm «imprese e lavoratori. È mancata nel nostro Paese una politica industriale degna di questo nome, tutto il sistema della componentistica è a rischio. Il processo di transizione al 2035 va bloccato».
«Finalmente si guarda con grande realismo al processo di transizione ecologica: l’elettrico non può rappresentare l’unica soluzione. Siamo convinti che ci sarà una fase in questa conviverà con altre tecnologie attente all’ambiente. Siamo il secondo Paese per l’industria della componentistica. Sprecare questo valore e queste competenze sarebbe un errore terribile», ha concluso Marco Stella, vicepresidente di Anfia.