Il dissenso contro Papa Francesco è inevitabile vista l’opera di pulizia che il pontefice sta compiendo. Lo afferma l’ex direttore di Civiltà cattolica, padre Bartolomeo Sorge, intervistato da Paolo Rodari per la Repubblica.
«Non vorrei apparire un oppositore del cardinale Ruini che stimo e venero, né tanto meno mancargli di rispetto. Ma nelle sue parole avverto l’eco di una stagione di Chiesa che anch’io ho vissuto ma che oggi è profondamente cambiata. In particolare, ci terrei a fare una puntualizzazione: chi critica papa Francesco critica il Concilio».
C’è un problema fra la Chiesa italiana e il Papa? «La mia impressione è che la chiesa italiana oggi soffra un po’ di afasia. Il Papa ha espresso un suo giudizio sulla Chiesa italiana nel discorso fatto al convegno ecclesiale di Firenze ma poi si è lamentato che questo stesso discorso sia andato a finire in un cassetto. Le sue richieste non sono state ancora raccolte».
Cosa chiedeva Francesco? «Più sinodalità e una Chiesa in uscita, missionaria. Di non riporre le proprie certezze nelle strutture e discorsi ma di pensare piuttosto a un Sinodo nel quale tutti assieme affrontare le sfide del presente. Fra queste la nuova presenza dei cattolici in politica che non può essere realizzata, qui concordo con Ruini, attraverso una nuova Dc ma piuttosto nell’impegno per una buona politica».
Perché parte della Chiesa, soprattutto italiana, critica il Papa? «Francesco è il primo Papa del post concilio che affronta direttamente e con energia la riforma interna della Chiesa e ciò suscita enormi difficoltà perché da tempo non si è fatto nulla».
Alcuni dicono però che sia eretico, che tradisca la dottrina. «Di eretico in Francesco c’è solo il coraggio profetico con cui affronta la riforma interna. Questa riforma fa emergere anche gli scandali, come la pedofilia, la cattiva gestione delle finanze fino al “caso Becciu”. Ma sono il segno che sta facendo sul serio. Se tutti battono le mani significa che non è cambiato nulla. Se invece alcuni invece di applaudire fischiano significa che qualcosa sta cambiando davvero».








