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Autostrade per l’Italia: lavori in corso tra Cdp e Atlantia per trovare l’accordo

Non è una strada in discesa ma tra Cdp e Atlantia è aperto il confronto per trovare un accordo su Autostrade per l’Italia. L’ostacolo più grande, che deve ancora essere affrontato, sembra proprio essere la valorizzazione di Aspi. Per questo, nonostante l’amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, abbia confermato in un’intervista a Repubblica che la trattativa non è semplice ma una soluzione è vicina, c’è chi spiega che la soluzione cui fa riferimento il numero uno di Cdp riguarda l’impalcatura dell’operazione, non i valori in campo.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, lo schema sul quale si starebbe lavorando, che sembra possa essere quello definitivo almeno a grandi linee, prevede prima una scissione parziale del 70% di Aspi, le cui quote verrebbero ripartite tra gli azionisti di Atlantia e confluirebbero sotto una newco con contestuale quotazione. A quel punto entrerebbe in scena la Cdp, che in sede di ipo liquiderebbe cash il restante 18% agli azionisti di Atlantia e poi lancerebbe un aumento di capitale riservato per finire in maggioranza in questa newco che controllerebbe Aspi. La soluzione verrebbe incontro alle esigenze degli azionisti di Atlantia, che si troverebbero ad avere in mano azioni di una nuova Aspi quotata (attraverso la newco), ma anche cash.

L’architettura dell’operazione funziona anche se all’equazione sfugge quale tipo di compensazione potrebbe essere prevista per i principali azionisti di Aspi, ossia Allianz e Silk Road Fund, titolari di un 12% che in base allo schema appena citato finirebbero per vedere diluita la loro quota, il che è improbabile, a meno che la quota non venisse solo limata, senza svalutarsi troppo. Anche sul tema delle garanzie sembra che le parti (Cdp e Atlantia) si stiano avvicinando, con richieste meno vincolanti da parte della Cassa agli azionisti di Atlantia. Alla fine dell’operazione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, i Benetton dovrebbero definitivamente uscire di scena, cedendo sul mercato la quota residuale posseduta in Aspi. Tutto questo per ora è sulla carta, visto che i colloqui sono ancora in corso e anche ieri si è tenuta una riunione tra le parti per provare a raggiungere un accordo.

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