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Assicurazioni, serve chiarezza strategica e una buona governance

L’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni nel post lockdown è stato costretto ad intervenire per chiarire alcuni concetti e vigilare. In piena pandemia l’indice di solvibilità medio delle compagnie è diminuito a fronte di un indice di solvibilità superiore alla media prima della comparsa del Coronavirus. L’Istituto per la Vigilanza ha posto in evidenza alcune criticità. Il presidente dell’Ivass, Daniele Franco ha svelato i numeri. “Alla fine dell’anno scorso, ha la raccolta premi delle compagnie superava i 140 miliardi (+4% a/a) raggiungendo il 7,8% del Pil; il Roe era di poco superiore al 12% (in forte crescita rispetto al 6,4% del 2018); i fondi propri erano circa 2,4 volte il requisito minimo di capitale. La recessione che è conseguita alla pandemia ha modificato questo scenario. A fine marzo la posizione di solvibilità delle compagnie era in media inferiore di 25 punti percentuali rispetto a fine dicembre (dal 235 al 210%). Da metà marzo l’Ivass ha avviato un monitoraggio periodico -settimanale per i principali operatori- della situazione di solvibilità e di recente lo ha esteso alla posizione di liquidità; sono stati effettuati interventi nei confronti delle imprese che hanno evidenziato coefficiente di solvibilità inferiore al 130%.”

“I mezzi propri delle imprese devono rimanere adeguati ai rischi assunti – ha precisato il presidente dell’Ivass – seguendo le raccomandazioni dell’Autorità, le compagnie non hanno distribuito ovvero hanno rinviato o sospeso dividendi per circa 4,4 mld. La crisi, ha continuato, ha messo in evidenza l’inadeguato funzionamento del meccanismo di volatility adjustment e l’assenza di strumenti nel quadro di Solvency II in grado di fronteggiare le situazioni di emergenza in modo rapido e incisivo. L’Ivass, ha affermato Franco, è favorevole a definire in sede europea, in collaborazione con l’Eiopa, un pacchetto di misure attivabili in caso di crisi generalizzata e in grado di mitigare in via transitoria i fattori di volatilità e automatismo insiti nella regolamentazione. Quanto alle compagnie, per assicurare innovazione, solidità ed efficienza, non bastano le norme ma è necessario che in ciascuna ci siano “chiarezza strategica, forza finanziaria, robusti sistemi di governance. Particolare rilevanza – ha continuato – assume un assetto azionario forte e trasparente, con un’orizzonte di medio-lungo periodo, consapevole dell’esigenza di dotare le compagnie di solidi processi di governo e controllo, di consiglieri e manager dotati di adeguate professionalità, attenti all’innovazione e alla sostenibilità degli indirizzi strategici e operativi. La crisi del 2008 -ha precisato il presidente – ha messo in evidenza come nelle imprese comandasse l’Ad e che i consigli di amministrazione facevano solo presenza. La governance deve essere basata sulla dialettica tra soggetti, ma il problema è che spesso questa logica nelle imprese è carente. Negli ultimi anni le compagnie hanno avviato un importante processo di rafforzamento degli assetti di governo ma restano ancora lacune nei processi di governo dei rischi”.

I NUMERI
La riduzione forzata della circolazione durante il lockdown ha determinato un calo dei sinistri del 50%, consentendo di quantificare per le compagnie un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza. “Se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano”, ha affermato il presidente dell’Ivass.

I prezzi dell’Rc auto continuano a scendere: nel 2019 sono diminuiti del 2,7% a 404 euro; negli ultimi 6 anni la flessione complessiva è di circa il 22% e, nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro. “Tuttavia, in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani – ha spiegato Franco – l’Ivass ritiene non più procrastinabile un riordino della normativa del settore ed è pronto a fornire il proprio contributo tecnico al fine di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti”.

RILANCIO POST COVID
“Quanto al ruolo che il comparto assicurativo potrà avere nel rilancio dell’economia post-covid, va tenuta in considerazione l’esigenza di muovere verso un’economia innovativa, sostenibile e attenta ai valori ambientali – ha detto Franco – Vanno esplorate nuove forme di cooperazione pubblico-privato per la protezione contro i rischi catastrofali, quali quelli derivanti da calamità naturali e da fenomeni pandemici. Si tratta di modelli di cooperazione che combinano la valutazione e la prevenzione del rischio con il trasferimento del rischio residuo tra soggetti privati (mercato assicurativo e riassicurativo) e pubblici (nazionali ed europei) a condizioni di mercato. La ricerca di una rinnovata collaborazione tra pubblico e privato è necessaria anche nel settore della sanità integrativa”.

LA TECNOLOGIA
“La tecnologia può consentire, anche nel settore assicurativo, un accesso più veloce e immediato ai prodotti e ai servizi da parte della clientela. Progetti sperimentali sono in corso con l’industria, l’accademia e la pubblica amministrazione per l’offerta di polizze totalmente digitali mediante blockchain e smart contracts – ha aggiunto. Il presidente dell’Ivass – ha messo in evidenza la necessità che l’industria assicurativa faccia tesoro delle carenze di protezione emerse, dei cambiamenti nei rischi finanziari e macroeconomici e dell’evoluzione dei rischi operativi, per dare una risposta alle esigenze di risparmio e di protezione della clientela. Per questo l’Autorità chiede alle compagnie di definire prodotti chiari in ciò che offrono e non offrono, scevri da eccessive complessità e non impoveriti da cavilli e clausole di esclusione. Questo anche perchè – ha continuato – dallo studio dell’Ocse-Pisa è emerso il quadro allarmante di un’Italia in ritardo, con solchi profondi che marcano divari geografici, di genere e di condizione socio-economici. Rischi della sottoassicurazione? L’emersione di bisogni diffusi di protezione -ha concluso Franco- deve essere rapidamente accompagnata da un’azione di educazione assicurativa che metta in grado i consumatori di valutare quali prodotti possano rispondere alle proprie specifiche necessità e quali operatori possano legittimamente fornirli. Il prossimo piano strategico dell’Ivass darà spazio all’obiettivo di razionalizzare e semplificare gli adempimenti degli operatori del settore”.

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