“Gli aeroporti italiani hanno bisogno di un aiuto dal governo per accompagnare l’inevitabile ristrutturazione del settore, far decollare i test rapidi per i viaggiatori e sostenere gli investimenti. Dobbiamo guardare in faccia la realtà: il nostro mondo cambierà strutturalmente e non sarà un processo semplice”.
Lo afferma Armando Brunini, numero uno della Sea, la società degli aeroporti di Milano, in una intervista a La Repubblica. “La prima cosa da fare è eliminare le quarantene e le barriere tra Stati e lanciare i test in aeroporto o appena prima della partenza. Le autorità di settore stanno provando a trovare un’intesa su protocolli e procedure a livello mondiale”. Sul tempo per una intesa “temo” che sarà “non poco purtroppo. Ho scritto a ministri di Esteri, Sanità e Trasporti chiedendo di avviare negoziati bilaterali con i mercati più importanti. Bisogna volare in sicurezza ma si deve lasciar tornare a girare la gente”.
Ma il pieno ritorno alla normalità negli aeroporti è ancora più: “Le previsioni dicono che si tornerà al traffico pre-Covid nel 2024, che per il nostro mondo è un’era geologica. L’Italia oggi è isolata dal mondo ed è un problema per il nostro export”, avverte il manager. “Il numero dei dipendenti odierni è impensabile in futuro. Noi avremo senso di responsabilità. Ma per evitare impatti pesanti vanno previsti progetti accompagnamento al settore. In fondo gli aeroporti hanno avuto molti meno aiuti delle compagnie aeree”.