L’Italia è relegata al 25º posto fra 28 Stati Ue nell’attuazione dell’Agenda digitale. Lo certifica anche il Desi, l’indice della Commissione europea, che fotografa un’Italia ancora ben poco digitale. Anche la P.A. italiana è in ritardo, come ha dimostrato chiaramente l’emergenza Covid-19: solo quelle amministrazioni che avevano già investito in digitalizzazione e capitale umano sono state reattive alla crisi e in grado di continuare a lavorare anche in smart working”. A fare il punto della situazione è Andrea Rangone, presidente di Digital360, il gruppo a cui fa riferimento la società Fpa, che organizza ‘Forum Pa 2020 – Resilienza digitale’, la manifestazione dedicata ai temi dell’innovazione e della trasformazione digitale come risposta alla crisi, operativa fino all’11 luglio in un’edizione totalmente online. Secondo Rangone “la trasformazione digitale della P.A. è fondamentale per la ripartenza del Paese e passa anche dalla crescita delle competenze digitali dei dipendenti pubblici, sulla cui formazione si registra purtroppo ancora un gap da recuperare”.
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