Secondo un’analisi di Consumerismo, mentre è in corso il dibattito in Europa sui tempi e modi della transizione nel settore auto e i marchi cinesi si fanno sempre più aggressivi, risulta ancora incerto se l’auto elettrica sia più conveniente rispetto a una alimentata da motore termico. L’organizzazione no profit ha provato a mettere su un piatto della bilancia tutti i vantaggi quali il minore costo del pieno, l’assenza di bollo e la sosta gratuita sulle strisce blu e, dall’altro, il costo molto più elevato di un veicolo elettrico fino a 10mila euro in più, la mancanza di colonnine e un possibile rincaro delle tariffe elettriche.
Per fare il pieno a un’auto con una batteria da 40 kWh – sottolinea l’analisi – si spende oggi in media tra 24 e 40 euro circa, e il costo dipende dalla modalità di ricarica scelta: per le colonnine elettriche installate in strada i prezzi variano da un minimo di 0,60 euro/kWh per le ricariche lente (fino a 50 Kw) ai 0,99 euro/kWh per quelle ultraveloci (oltre i 150 kw), senza contare pacchetti e abbonamenti che offrono sconti ai clienti fidelizzati. È possibile ricaricare l’auto anche utilizzando la presa di corrente di casa, ma in questo caso serviranno in media dalle 10 alle 15 ore e il costo del pieno dipenderà dal piano tariffario per la fornitura di energia elettrica – spiega Consumerismo.
Per un pieno da 50 litri ad una vettura a benzina, considerato il prezzo medio settimanale della verde pari a 1,954 euro/litro, il costo è oggi di 97,7 euro, una spesa più alta che tuttavia consente di percorrere più chilometri. Per il presidente Luigi Gabriele «C’è poi l’incognita del caro-energia, con le tariffe elettriche che nei prossimi mesi potrebbero tornare ad impennarsi, e soprattutto la spada di Damocle della fine del mercato tutelato dell’energia, prevista per gennaio 2024, che potrebbe portare ad un incremento dei costi con conseguente aggravio di spesa per le ricariche delle auto elettriche».