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Amazon prepara un nuovo hub a Jesi da 1.000 posti di lavoro | L’iniziativa

Dopo l’apertura del deposito di Camerano, nel 2021, il gigante dell’e-commerce sta realizzando nelle campagne di Jesi (Ancona), nella zona dell’Interporto, un nuovo centro di distribuzione, l’undicesimo con queste funzioni tra 60 siti in Italia, quinto nel Centro-Sud e primo in regione.

Per il polo logistico da 66.250 mq, con tecnologie Amazon Robotics, la multinazionale prevede di “investire 180 milioni di euro e creare 1.000 posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni, che si aggiungeranno ai 6.500 già creati nel Centro-Sud Italia e ai 18mila in tutto il Paese. Stimiamo di aprire tra 18-24 mesi”.

A dirlo all’ANSA Stefano Perego, vicepresidente Amazon North America, Europe & Global Operations, oggi a Jesi insieme a Lorenzo Barbo, amministratore delegato Amazon Italia Logistica, in occasione della posa della prima pietra del cantiere.

“A Jesi – ha aggiunto Perego – i dipendenti lavoreranno in un ambiente moderno, sicuro e inclusivo e riceveranno uno stipendio tra i più competitivi del settore, con 1.713 euro di retribuzione lorda mensile per gli operatori di magazzino.

Da non dimenticare l’obiettivo Amazon di essere carbon neutral entro il 2040.

La nuova area di lavoro sarà nel ridurre plastica e cartone negli imballi”.

Ma da non dimenticare anche il fatto che “500 piccole e medie imprese delle Marche sono presenti nel nostro store, con circa 21 milioni di vendite nel 2021”.

Al taglio del nastro nella zona dove da alcune settimane stanno già lavorando circa 200 operai edili, erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la sottosegretaria Lucia Albano, il governatore Francesco Acquaroli, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ed il presidente di Interporto Marche, Massimo Stronati.

A Comune, Interporto e Regione va il merito della ripartenza di una trattativa, durata oltre due anni, per l’insediamento dell’hub logistico nella Bassa Vallesina.

Un hub che, secondo il ministro Urso, “incrementa gli investimenti esteri in Italia, spinge sulla digitalizzazione, l’innovazione e crea nuova occupazione.

È anche una vetrina per tante piccole e micro imprese del Made in Italy, che potranno incrementare le proprie esportazioni.

Un valore aggiunto per le Marche, in cui il sistema economico delle Pmi e della filiera corta sembrava un residuo del passato e che invece si è rivelato un modello”.

Per Acquaroli, la scelta di Amazon premia “il nostro investimento sulle infrastrutture e sui sistemi intermodali”.

Alla posa della prima pietra c’erano anche gli studenti dell’Iis Galilei di Jesi, che hanno donato ad Amazon una capsula del tempo con lettere e podcast: tra 10 anni verrà aperta per vedere se le promesse fatte oggi sono state mantenute, e se nel 2033 Jesi sarà “una città migliore, più inclusiva, sostenibile e con più lavoro”.

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