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Alessandro Decio, AD Banco Desio: “Noi compriamo ancora le filiali” | L’iniziativa

Controcorrente rispetto al settore, Banco Desio vede spazio per comprare filiali.

“Sappiamo fare bene la banca commerciale ed estrarre valore.

Lo abbiamo fatto nel caso degli sportelli Carige acquisiti da Bper e siamo pronti a rifarlo ancora”, ha dichiarato l’ad Alessandro Decio in un’intervista a Il Sole 24 Ore.

Quel deal, ha spiegato il banchiere, non ha avuto impatti sulla governance e sulla struttura azionaria ma al contempo ha permesso alla banca di acquisire 48 filiali e generare 11 milioni di utile netto in pochi mesi.

Inoltre, sotto il profilo industriale, ha dimostrato di avere le competenze per gestire una rete, e che la tale rete sa gestire i propri clienti.

Per crescere ancora, l’istituto brianzolo guarda con interesse sia le banche che parti di reti, ragionevolmente nei territori in cui è già presenti o in quelli attigui.

L’obiettivo finale è aumentare la base clienti per fare scala.

In uno scenario di tassi in calo, Banco Desio si aspetta comunque che i ricavi da margine di interesse continuino a crescere “ed è ragionevole che per tutti il margine di interesse rimanga una voce di peso”, ha aggiunto l’ad.

“I tassi scenderanno attorno al 2-3%, che non sarà il 4% odierno, ma neanche la quota zero vista in passato”.

Quanto al credito, “ad oggi le condizioni sono buone: registriamo un lieve incremento dell’ingresso a deterioramento in piccoli segmenti specifici lato Pmi, ma nel complesso il tessuto reagisce bene, a partire dalle famiglie”.

La banca nel frattempo sta “cambiando pelle: possiamo generare una redditività strutturalmente superiore al costo del capitale, cosa impossibile negli ultimi 10-15 anni”.

E così dai 30 milioni di utile netto degli ultimi anni, oggi ritiene di poter raggiungere un target di utile superiore ai 100 milioni.

Non si fermano neanche gli investimenti e “la cessione del quinto è l’area in cui vogliamo spingere”, ha prosieguo Decio.

Il comparto vanta un basso assorbimento di capitale, con un rapporto rischio-rendimento stabile, ma anche molto frammentato che rende ipotizzabile un consolidamento.

“Oggi abbiamo circa il 4% circa del mercato, ma puntiamo a raddoppiare la quota ed entrare tra i primi 4-5 operatori in Italia.

Abbiamo il 15% di Dynamica Retail, che fonderemo in Fides nel giro di 2 anni e vediamo spazio per crescere sia in via organica che con altre acquisizioni.

C’è spazio per convertire parte del prestito personale verso la cessione del quinto”.

Infine, sul fronte assicurativo la banca punta a “costruire un canale interno diretto, interamente dedicato all’acquisizione di nuovi clienti, cui forniremo prodotti bancari e assicurativi e dove cresceremo organicamente”.

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