La scelta europea sull’ambiente con il Green Deal è doverosa e non è assolutamente in discussione, tuttavia «bisognerebbe ragionare sulla velocità di attuazione delle misure, che forse è troppo alta». Ad affermarlo nel corso di un’intervista a La Repubblica, è Alessandro Banzato, presidente delle Acciaierie Venete e della Federacciai, l’associazione delle imprese siderurgiche italiane.
La tenuta sociale «è importante quanto quella ambientale. Quello che si fa per l’ambiente non è mai abbastanza. Ma la gradualità garantisce imprese e consumatori: ricordiamoci che la rivolta dei gilet gialli francesi è iniziata per il rincaro del gasolio e appena qualche giorno fa il nostro governo è intervenuto per calmierare le tariffe di gas e luce». I dazi sulle emissioni importate e la riforma del mercato delle quote, previsti dal progetto europeo, «vanno calibrati molto bene, altrimenti danneggiano la competitività delle aziende europee».
Secondo Banzato, l’accordo prevede compensazioni sociali per i consumatori, ma «un percorso veloce come quello ipotizzato da Bruxelles necessita di aiuti economici molto elevati. Proprio in vista di questo cambio di passo, insieme ad altri settori energivori italiani abbiamo commissionato a Boston Consulting e consegnato al governo un documento utile a riflettere su tutte le questioni più delicate. È la conferma che non ci tiriamo indietro nella strada per la sostenibilità ambientale».