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Alec Ross (consigliere innovazione presidenza Obama): «Il 2021 è stato l’anno migliore per un Venture Capitalist ma ha creato disequilibrio: ci vuole un nuovo capitalismo»

Sabato 22 gennaio 2022 si è tenuta la prima edizione di Aurora’s Live Inspiring Meeting presso Scuderia Future Food Living Lab: “Un luogo nato per facilitare casual collisions, ovvero quelle collisioni che generano innovazione e progetti” racconta la fondatrice dello spazio Sara Roversi nel corso dell’evento.

Ospite del primo incontro, organizzato da Aurora Fellows, il percorso di crescita, ideato da Jacopo Mele, è stato Alec Ross, consigliere all’innovazione durante la presidenza di Barack Obama nonché scrittore e investitore, intervistato da due ragazzi di Aurora Fellows, Davide Ravaioli e Mathilde Romeo, su argomenti quali il capitalismo, l’innovazione, la democrazia e i giovani:

“Il 2021 è stato l’anno migliore per un Venture Capitalist, ma non è giusto, si è creato un disequilibrio. Ci vuole un nuovo capitalismo. Il mondo non è bianco o nero, non bisogna decidere tra  una sola tipologia di socialismo o capitalismo, esistono molteplici soluzioni. Ci può essere una crescita ed è giusto incentivare l’imprenditorialità, a vantaggio degli stakeholders e non solo degli azionisti”, commenta Alec Ross.

Lo scrittore, che nella prima parte dell’evento ha partecipato ad un’intervista dedicata al futuro del contratto sociale, ha proseguito evidenziando che molte imprese non considerano il creare un collegamento tra la loro strategia di crescita e l’ambiente. Ha inoltre speso parole sulla disciplina degli imprenditori, sul dare peso a ciò che davvero è importante e non solo a ciò che è urgente, sull’avere una mentalità lungimirante e sull’essere audaci nelle scelte imprenditoriali.

“Quando sono seduto a un tavolo in Silicon Valley sono tra i più vecchi, ma quando mi trovo in Italia, allo stesso tavolo, io sono quasi sempre il più giovane”, ha continuato Alec Ross per sottolineare la necessità di un cambio di mentalità nella nostra società.

In questo Paese si ha la convinzione che a 40 anni si è in grado di avviare un’azienda, a 30 si è ancora giovani e a 20 solamente un bambino. E questo è un disastro secondo me, dato che tutte le migliori aziende della Silicon Valley sono state fondate da ventenni”.

Come immaginare il domani della nostra società? Le proposte dei giovani Fellows

Nel corso del dibattito sono emersi svariati spunti di riflessione che hanno innescato una serie di discussioni durante il workshop successivo, in cui gli Aurora Fellows hanno redatto quattro to-do-list per affrontare le principali sfide di questo decennio: disuguaglianze, ambiente, istruzione e fiducia reciproca. Molti i temi caldi messi in luce:

Il gender gap e l’assenza di finanziamenti rivolti alle donne: solo il 2% degli investimenti venture capital a livello globale sono stati assegnati a founder donne. Aurora Fellows in primis infatti cerca di combattere questo fenomeno, promuovendo lo spirito imprenditoriale tra ragazze e ragazzi under 21. È necessario il contributo dei media e una maggiore sensibilizzazione che  parta dalla scuola per modificare il retaggio culturale delle generazioni future. Ma perché oggi ci sono poche donne imprenditrici in Italia? Per risolvere questo problema appare cruciale far cogliere alle giovani donne il proprio potenziale, tanto importante quanto educare fin da giovani gli uomini ad atteggiamenti anti-machisti.

Le Smart Cities: importante è creare un cambiamento attraverso KPI adeguati, che possano rendere concreto il recupero di frazioni cittadine abbandonate e rendere le città più sostenibili, efficienti e tecnologicamente interconnesse. Bisogna partire dall’ascolto congiunto di cittadini ed esperti e agevolare la sinergia tra pubblico e privato, rendendo open source i dati raccolti. L’obiettivo conseguente è di agevolare la creazione di prodotti e servizi che trasformino le città italiane in smart cities.

Il futuro dei giovani: è fondamentale per i Fellows creare un ambiente favorevole alla fiducia, partendo dal concetto di internazionalità, attraverso la creazione di ambienti multiculturali. È basilare, inoltre, creare un mercato del lavoro competitivo e basato sulle competenze dei candidati ai beginner level jobs, introducendo una valutazione basata su business case assegnati ai colloqui.

L’istruzione e l’importanza di dare la priorità alle risorse del sistema educativo italiano: i Fellows hanno infatti avanzato delle proposte  nel campo dell’edilizia scolastica, sul riqualificare il ruolo dell’insegnante, da docente a educatore, sul creare una didattica trasversale e attivare una nuova idea di “Scuola Aperta” per accogliere e responsabilizzare i più giovani. L’obiettivo è quello di creare un sistema basato sulla personalizzazione del percorso e della valutazione, evitando di alimentare dinamiche di confronto controproducenti alla crescita degli studenti in età adolescenziale.

L’idea di creare questo think tank nasce dalla volontà di unire tante menti fresche e giovani, supportate dall’esperienza di Alec Ross e dei partner di Aurora Fellows. Si è trattato di un’esperienza di crescita unica per i Fellows, i quali nelle prossime settimane avranno la possibilità di articolare le soluzioni avanzate.

“La specializzazione può essere messa da parte se si è originali e innovativi. Tuttavia l’innovazione non deve dar vita solo a un prodotto, piuttosto dovrebbe generare un processo per cambiare il futuro”, ha concluso Ross.

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