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Adelia Lucattini (psichiatra): «Non usi la mascherina? Forse sei depresso»

La reazione che non ti aspetti davanti a un pericolo accertato come quello del coronavirus: migliaia di italiani ‘sfidano’ infatti il contagio con comportamenti irragionevoli, violando ogni regola ed evitando qualsiasi precauzione anti-Covid: niente mascherina, feste in casa ed happy hour, movida e contatti sociali, come se i rischi non esistessero. C’è però una spiegazione che non è legata alla noncuranza: si tratta di un disturbo cosiddetto da ansia depressiva reattiva, una ‘risposta’ alla paura che porta un’inversione del tono dell’umore, che si alza troppo, fino a negare la realtà”. A lanciare l’allarme sull’ennesimo strascico psicologico causato dal coronavirus e dalle sue restrizioni, è Adelia Lucattini, psichiatra, psicoanalista ed esperta in omeopatia e medicine non convenzionali, che suggerisce delle ‘terapie integrate’ ad hoc per superare questo e altri disturbi ‘Covid-indotti’. “Le prime riaperture della fase 2 – spiega Lucattini all’Adnkronos Salute – hanno causato una serie di disturbi da ansia pura, quella rimasta ‘congelata’ durante la chiusura ed esplosa alla ripresa con attacchi di panico, agorafobia o claustrofobia, per fortuna regrediti in breve con il ritorno all’aria aperta e alle abitudini quotidiane. Ora – dice la psichiatra – a farla da padrona è l’ansia depressiva reattiva che sta colpendo migliaia di persone in due modi: “C’è chi è totalmente inibito dalla paura del contagio, quindi prende precauzioni eccessive, dalla mascherina fissa all’evitare contatti con le persone – riferisce la psichiatra – e chi al contrario ‘sfida il virus’, negando la realtà e soprattutto sottovalutando i rischi per se stesso per gli altri. I più colpiti da quest’ansia depressivo-reattiva sono i giovani in due fasce di età: sotto i 18 anni e tra 26 e 37 anni. Per fortuna questo non vale per milioni di persone altrimenti sarebbe un disastro – riflette l’esperta – ma per migliaia di giovani che però rischiano di contagiare amici e familiari”.

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