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Istat, a maggio ripresa dell’export: +35%

Il commercio estero rialza la testa. Dopo due mesi di marcata contrazione, a maggio si registra una prima e significativa ripresa su base congiunturale dell’export sia verso i paesi extra Ue27 sia verso l’area Ue, cui contribuisce per 25 punti percentuali l’aumento delle vendite di beni strumentali e beni intermedi. Anche l’import segna un incremento sul mese, per quanto più contenuto, determinato dalla ripresa degli acquisti dall’area Ue.
Su base annua, la flessione dell’export è ancora molto ampia (-30,4%), ma in netta attenuazione rispetto ad aprile  (-41,5%) ed è spiegata per 12 punti percentuali dal calo delle vendite  sui mercati esteri di macchinari, metalli e mezzi di trasporto. I prezzi  all’import, dopo le ampie diminuzioni dei mesi precedenti, segnano a maggio un calo congiunturale modesto. Su base annua, la flessione si  accentua (-8,6%, da -8,1% di aprile) per effetto delle dinamiche dei  prezzi nell’Area euro.
Sono i principali dati forniti dall’Istat sul commercio estero a maggio. Su base mensile si registra un aumento decisamente elevato per le esportazioni (+35%), più contenuto per le importazioni (+5,6%). Il netto incremento su base mensile dell’export è dovuto ai forti aumenti delle vendite sia verso i mercati extra Ue (+36,5%) sia verso l’area Ue  (+33,7%).
Nel trimestre marzo-maggio, i mesi del lockdown, malgrado la crescita a maggio, la dinamica congiunturale è condizionata dai forti cali dei mesi precedenti ed è ampiamente negativa sia per l’export (-29,0%) sia per l’import (-27,7%). Rispetto alle esportazioni, la contrazione delle importazioni (-35,2%) è più ampia e sintesi dei cali degli acquisti da entrambi i mercati (-38,2% dai paesi  extra Ue, -32,9% dall’area Ue).
Tutti i principali settori di attività economica contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export. I contributi maggiori derivano da macchinari e apparecchi n.c.a (-29,9%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-24,4%), articoli sportivi, giochi, preziosi, strumenti musicali e medici e altri prodotti n.c.a. (-57,8%),  altri mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-38,9%), articoli in pelle,  escluso abbigliamento, e simili (-45,7%), articoli di abbigliamento, anche  in pelle e in pelliccia (-49,0%) e autoveicoli (-46,2%).
A livello tendenziale, i paesi che contribuiscono maggiormente alla  caduta dell’export sono Francia (-33,8%), Germania (-23,0%), Stati Uniti  (-26,8%), Spagna (-39,6%) e Regno Unito (-35,5%). Nei primi cinque mesi del 2020 la flessione tendenziale dell’export  (-16,0%) è dovuta in particolare al calo delle vendite di macchinari e  apparecchi n.c.a. (-22,4%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi  macchine e impianti (-14,9%), autoveicoli (-34,5%) e articoli in pelle,  escluso abbigliamento, e simili (-30,4%).
A maggio si stima che il saldo commerciale aumenti di 199 milioni di euro (da +5.385 milioni a maggio 2019 a +5.584 milioni a maggio 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +6.603 milioni di euro  (era +8.777 milioni a maggio 2019).

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