La scuola post Covid-19 soffre degli stessi problemi di sempre: mancano le risorse per gli interventi sugli edifici, per il riadattamento delle strutture e per tutti gli interventi individuati dagli istituti scolastici. Mario Rusconi, presidente dell’associazione Nazionale Presidi Lazio, in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera – Roma’, fa il punto della situazione nel Lazio: “È necessario proprio un intervento da parte degli Enti locali. Non si può delegare nulla ai dirigenti scolastici, che non hanno alcun potere al riguardo. Entro domenica tutte le scuole dovranno inviare agli uffici regionali il questionario con le richieste specifiche degli interventi, dalle tramezzature alla sistemazione degli spazi da riadattare per le nuove aule. Ci sono regioni, come il Trentino e il Friuli dove si procede spediti, ma ci sono posti come Roma, dove è tutto fermo. Siamo in alto mare, i miei colleghi non riescono a parlare con i municipi di riferimento e, quando lo fanno, si capisce che non ci sono abbastanza soldi. La lettera della Città metropolitana è una conferma di questo stato di cose”. Nel Lazio si parla di circa 700 edifici, ma in realtà sono il quadruplo – continua Rusconi – perché molti istituti hanno anche 5-6 stabili. “Vedremo quanti banchi serviranno per settembre, ma serviranno anche delle tensostrutture esterne. I municipi ci hanno già risposto in alcuni casi che non hanno soldi nemmeno per queste. Responsabilità? Non penso proprio del ministero, perché le scuole non sono di sua proprietà, ma del Comune (fino alle secondarie) e delle Città metropolitane (quelle successive). Non abbiamo soldi né documentazione. In molti casi si tratta di strutture abbandonate – conclude Rusconi – alcuni anni fa avevamo calcolato che più del 40 per cento degli istituti scolastici non avevano i documenti di agibilità e prevenzione incendi. Li abbiamo chiesti per anni, nessuno ci ha mai risposto”.








