Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Stati Uniti, banchieri a confronto: la ripresa economica si sta indebolendo, anzi no

Negli Stati Uniti la ripresa perde vigore, anzi no. Angoli di visuale divergenti per i banchieri Usa che – sull’asse Atlanta St. Louis – misurano ‘l’energia’ con cui il tessuto economico statunitense ha reagito alla crisi. Raphael Bostic, presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, ha avvertito che ci sono segnali che la ripresa dell’economia americana potrebbe essere in fase di stallo poiché alcune parti del Paese sembrano non aver gestito gli sforzi di riapertura nel modo migliore possibile. Alcuni dati economici in tempo reale suggeriscono che “l’energia in termini di riapertura delle imprese sta iniziando a stabilizzarsi”, ha detto Bostic. Il banchiere centrale ha affermato che le prospettive per l’economia rimangono incerte e che alcuni degli “esiti più positivi sembrano meno probabili di prima mentre i casi di coronavirus aumentano”. “Pensavo ad alcuni scenari più ottimistici e altri meno”, ha detto Bostic, sottolineando il “bisogno di riaprire, ma dobbiamo farlo con cautela e in modo giudizioso”. Il distretto della Federal Reserve di Bostic comprende la Florida, uno dei maggiori focolai della pandemia. Il funzionario non ritiene probabile un nuovo ampio lockdown, aggiungendo che si aspetta che le risposte alla pandemia siano mirate. “Mi preoccupo in modo significativo di ciò che fanno queste cose alla psiche collettiva del consumatore”, perché una ripresa dipende dal fatto che i consumatori sentano di potersi riconnettere in modo sicuro con l’economia, ha aggiunto Bostic.
Meno negativo il presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis, James Bullard, intervistato da CNBC: “Sono ancora piuttosto ottimista nel mio scenario di base sulla ripresa”, ha dichiarato Bullard, spiegando che le aziende sembrano adattarsi al nuovo panorama. Ha anche espresso la fiducia che i lavoratori licenziati possano essere presto richiamati e che il tasso di disoccupazione, ora all’11,1%, potrebbe scendere al 7-8% entro la fine dell’anno.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.