Genio della matematica, insignito nel 2018, a 34 anni, della “Medaglia Field”, Alessio Figalli è uno dei cervelli che sono scappati dall’Italia e spiega, in un’intervista all’Ansa, quali sono le ragioni di un fenomeno che penalizza la ricerca italiana. Secondo Figalli, che insegna al prestigioso istituto Eth di Zurigo e che ha fatto praticamente la sua carriera all’estero, “il problema è l’idea di stabilità: spaventa il fatto che possano cambiare le carte in tavola a ogni cambio di governo. Educazione e ricerca dovrebbero essere staccate dall’orientamento politico. Trasferire un laboratorio richiede molto tempo ad esempio – dice lo studioso – spaventa il fatto di dover fare cambiamenti del genere frequentemente perché, appunto, sono cambiate le carte in tavola. Il problema non è nemmeno lo stipendio, che spesso è ragionevole, ma sono le condizioni dei fondi di ricerca: se questi dovessero scomparire dopo un certo periodo sarebbe un problema. Bisognerebbe allora fare una programmazione a lungo termine: 10/15 anni. Molti miei amici sono rientrati ma il sistema va ancora migliorato”. Figalli ha infine definito “impressionante” il numero di coloro che “sotto i trenta anni scappano, e non solo scienziati”. Lo studioso lavora da 4 anni alla “Generic regularity in obstacle problems”, una linea di ricerca su come si modifica una membrana elastica nell’attimo in cui si stacca da un oggetto al quale è attaccata. Figalli sarà anche uno speaker di ESOF.








