Il dato che preoccupa: circa 200.000 supplenti su 800.000 posti. Uno su 4, e si tratta di un numero che aumenta di anno in anno a tutto discapito della continuità didattica per gli studenti. A lanciare l’allarme è Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’: I ragazzi cambiano ogni anno docenti, ma non solo: assistono anche a cambi in cattedra già nelle prime settimane di scuola quando si avvicendano supplenti diversi. Non è certo un buon inizio di anno scolastico. L’anno scolastico deve partire in regola – aggiunge Giannelli – con i docenti tutti al loro posto. Consideriamo infatti che gli studenti non vanno in classe da marzo, in regioni come la Lombardia colpite dal Covid addirittura a febbraio. Bisogna ripartire con tutti gli strumenti necessari, senza inutili interruzioni”. Sempre secondo Giannelli, “il docente che viene nominato non è detto che sia il più adatto a insegnare in quel tipo di scuola. Non basta un titolo di studio o il punteggio di una graduatoria: ogni docente ha le sue peculiarità e deve saper trasmettere le motivazioni agli studenti. Se si consentisse ai dirigenti scolastici di assumere i docenti si farebbe molto prima. Ma se il sistema così non funziona, come è evidente, va cambiato. Il riferimento è all’Olanda, alla Germania e alla Finlandia dove i docenti vengono assunti direttamente dal dirigente scolastico, che si assume la responsabilità della scelta. “In questi Paesi – conclude Giannelli – non sarebbe concepibile vedere cambiare tanti supplenti. I genitori chiedono conto alla scuola perché sia garantito un livello adeguato e il preside risponde delle sue scelte. Anche quando sono sbagliate”.








