Ad annunciare il progetto con il nome di “Prove per il Futuro” è il comune della città emiliana che, dal 1 luglio al 17 luglio, ha autorizzato i piccolissimi di età compresa tra i 12 e i 36 mesi a tornare ai nidi comunali e convenzionati. In una nota si legge che l’iniziativa è per “offrire a bambini e famiglie una nuova esperienza scolastica fatta di gioco, relazione, vita tra coetanei dopo tanti mesi di isolamento domestico. Il nome del progetto è perché adattato alle procedure e normative del Dpcm dell’ 11 giugno 2020 e del decreto della Regione Emilia Romagna, che prevedono attività a piccoli gruppi da 5 bambini, nel rispetto delle distanze e delle misure di sanificazione.
“Procedure che sono ora temporanee, ma che potrebbero in parte costituire appunto ‘prove generali’ – spiega ancora il Comune di Reggio Emilia – in vista della riapertura della scuola a settembre. La possibilità di partecipare è aperta a tutti i bambini e le bambine dai 12 ai 36 mesi, già frequentanti i servizi educativi comunali o convenzionati. Saranno privilegiati in modo particolare i bambini più grandi, nati nel 2017, che il prossimo anno inizieranno la scuola d’infanzia. I posti a disposizione sono circa 200 tra nidi comunali e cooperativi. Le attività si svolgeranno dalle ore 8 alle ore 13 senza il pranzo. A metà mattina verrà offerta una merenda preparata direttamente dalle cucine interne. La retta a carico delle famiglie è di 150 euro a modulo, indipendentemente dall’Isee. Esonerate dal pagamento della retta le famiglie con un Isee fino a 8.300 euro.








