Si è tenuta di recente una riunione online tra organizzazioni del Terzo Settore, patronati, sindacati, associazioni di categoria e il Dipartimento Libertà Civili del Viminale: tema, la regolarizzazione degli stranieri avviata lo scorso 1° giugno.
Per Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione per l’Arci, “sono state chiarite una parte delle questioni che alimentano la confusione e che in queste prime settimane hanno impedito un maggior numero di richieste di accesso alla procedura. Il prefetto Di Bari, che ha convocato la riunione a seguito di una nostra sollecitazione e di altre richieste arrivate da altre organizzazioni, si è impegnato a affrontare e risolvere una parte dei problemi non chiariti dall’articolo 103 del DL 34/2020, rimandando alcune questioni ad una interlocuzione con altre amministrazioni (ministero del Lavoro in primo luogo, e Poste italiane). Agli sportelli Arci su tutto il territorio nazionale e al nostro numero verde Sos Diritti (800999977), sono arrivate in queste prime due settimane migliaia di richieste di chiarimento. Una interpretazione più favorevole delle norme potrebbe consentire un andamento delle domande in linea con le aspettative di tutti”.
“A conclusione della riunione – continua Miraglia – il prefetto Di Bari ha risposto positivamente alla richiesta di tenere una interlocuzione aperta con le associazioni e a intervenire sulle questioni da noi sollevate per consentire un più ampio accesso alla procedura di regolarizzazione. I limiti e le contraddizioni del DL 34/2020 sono ancora tanti e non sono tutti affrontabili per via amministrativa. Auspichiamo che il Parlamento intervenga a modificarlo, così come chiesto dalla campagna ‘Ero Straniero’ e dal Tavolo Asilo Nazionale, allargando l’accesso agli altri settori del mondo del lavoro (si pensi solo al turismo, all’artigianato e all’edilizia), anche per sottrarre i lavoratori e le lavoratrici straniere alle forme di ricatto e alle truffe che stanno già proliferando in tutta Italia. Solo interventi coerenti con l’obiettivo dell’emersione dell’irregolarità, che è un obiettivo di interesse strategico per il nostro Paese, potranno consentire di ridurre al minimo l’irregolarità e le sue conseguenze negative per tutti, in primo luogo per le persone costrette a nascondersi e a lavorare in nero”.








