New York è stata svuotata dal Covid-19. La fuga dalla Grande Mela si accerta dai centomila metri quadrati di attività commerciali che risultano vuoti, senza considerare le 900mila persone che lavoravano a Manhattan, o lo fanno da remoto o hanno perso il lavoro.

Un crollo verticale che non si registrava dal 2009 e che ha colpito anche le grandi firme della moda, in difficoltà nel sostenere gli alti costi degli affitti dei loro store, ormai vuoti di clienti da marzo. Tante sono accusate di non pagare il canone, altre hanno chiesto sconti o di essere esentati per almeno un periodo.

Il famoso centro commerciale del lusso di Columbus Circle, vicino a Central Park, ospita, ad esempio, gli store di Michael Kors e Hugo Boss, tutti e due accusati di non aver pagato affitti per un valore complessivo di 7 milioni di dollari. Lo stilista italiano Valentino ha fatto causa al proprietario del fondo del suo negozio sulla Fifth Avenue, per liberarlo da un affitto di quasi 1,6 milioni di dollari al mese. Da Times Square alla Grand Central Terminal, la stazione nel cuore di Manhattan, tanti negozi del lusso sono chiusi o vuoti.

“Lids”, lo store che vende cappellini sportivi di ogni tipo, è stato citato in tribunale per non aver pagato 511 mila dollari di affitti arretrati, mentre altri negozi della catena dovranno pagare la retta mensile anche se sono rimasti chiusi per quattro settimane. Una situazione difficile. Tante proprietà immobiliari stanno prendendo in considerazione la possibilità di trasformare molti di quegli store abbandonati, e difficilmente rioccupabili a breve giro, in abitazioni e residence. Un modo per salvare il salvabile in questo maledetto 2020.