«Ho proposto a Conte di incontrarci nei prossimi giorni. Per dirgli che noi ci siamo. Siamo pronti al dialogo». Lo rivela il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato sul Corriere della Sera da Marco Cremonesi.
Un dialogo, quello proposto da Salvini, che vuole essere «su tutto, anche sull’utilizzo delle risorse del Recovery fund». Rispetto alla posizione degli alleati in merito afferma: «agli alleati dico che un’opposizione unita ottiene. Ma per essere uniti, le decisioni della coalizione vanno prese a maggioranza». Sulla presunta strigliata effettuata agli alleati dei partiti più piccoli poi aggiunge: «Ho fatto presente che un’alleanza è tale se tutti quanti accettano le decisioni comuni. Non è che per un po’di visibilità ci si distingue ad ogni occasione».
«Nel momento in cui la maggioranza è più traballante che mai il nostro essere uniti ha portato il risultato. Sembra che stiamo portando a casa 400 milioni sulle voci del trasporto pubblico locale, delle risorse alle Regioni, dello sconto alle bollette energetiche delle imprese. Un mese fa questo non lo avremmo ottenuto».
Riguardo il voto sul Mes, e l’unione dimostrata dal centrodestra ha poi spiegato: «ci siamo trovati compatti su una linea che non è sovranista e non è euroscettica: ma abbiamo detto no alla riforma di un trattato che mette a rischio i risparmi degli italiani. Il senso del Mes era: “Se l’Italia vuole altre risorse, prima deve tassare i risparmi privati”. Sarebbe stata la patrimoniale».
Uno dei punti su cui il leader della Lega vuole discutere con il premier Conte è infine «il tema della scuola. Il governo prevede di riaprire tutto il 7 gennaio, ma l’apertura di settembre ha avuto parte in causa non piccola nei nuovi contagi. La soluzione è meno alunni nelle classi, coinvolgendo le scuole private, stabilizzazione degli insegnanti precari e riorganizzazione dei trasporti pubblici».