Ci sono storie che continuano a non avere un lieto fine, anche se lo meriterebbero. Come nel caso del professor Ambrogio Iacono, colpito dal Covid-19, che ha continuato a fare lezione a distanza ai suoi studenti dal letto dell’ospedale. Il prof non ha mai smesso di insegnare col tablet dal letto dell’ospedale Rizzoli, dov’era ricoverato. Per questo motivo Iacono, professore di scienze all’istituto Telese di Ischia, era diventato uno dei simboli della lotta contro la pandemia. Lo zelo e la dedizione all’insegnamento gli avevano fatto guadagnare dapprima la stima e l’affetto dei quasi 200 suoi allievi e poi l’attenzione delle più alte cariche istituzionali italiane: “Tanti cittadini stanno offrendo prove di grande impegno, tra questi c’è il prof. Ambrogio Iacono, colpito dal Covid-19, continua a fare lezione a distanza ai suoi studenti dal letto dell’ospedale. Grazie Professore: i suoi studenti saranno fieri di Lei” scrisse ad esempio su Twitter il premier Giuseppe Conte.
Eppure Ambrogio Iacono è un docente ancora precario 20 anni dopo aver vinto il concorso per insegnante di ruolo; qualche giorno fa ha chiamato la segreteria del Telese, l’istituto alberghiero isolano dove aveva insegnato per tutta la primavera ed il lockdown per sapere se fosse arrivata comunicazione del suo incarico, ricevendo però risposta negativa. Iacono ad inizio di giugno era stato anche insignito del titolo di Cavaliere al Merito dal presidente della repubblica Mattarella ed avevo dichiarato “Ho fatto semplicemente il mio lavoro, non mi aspettavo che la mia storia, che continuo a ritenere non straordinaria, potesse avere un risalto così significativo”.
Oggi però affronta l’inizio dell’ennesimo anno scolastico senza certezze, con speranza ma pure amarezza: “Al momento non ho ancora una cattedra, la nomina potrebbe arrivare tra quindici giorni come tra sei mesi. Ho vinto il concorso vent’anni fa e sapevo che sarebbe stata dura diventare un insegnante di ruolo ma non immaginavo di dover aspettare tanto. Mi spiace soprattutto per i ragazzi con cui ho un bellissimo rapporto; non avere un riferimento educativo stabile credo li disorienti, rendendo il loro percorso formativo meno lineare ma penso anche ai tantissimi colleghi mortificati da anni di attesa ed incertezze”.
Amareggiato anche Enzo Ferrandino, sindaco del comune di Ischia: “Mi pare un tipico esempio di burocrazia ottusa: sappiamo che in questo momento c’è bisogno di docenti per coprire i buchi nel sistema scolastico italiano, le scuole stanno finalmente riaprendo ma Gino resta ancora un precario. Tutti conoscono non solo la sua professionalità ma pure la passione che mette nel suo lavoro, ricambiata dall’affetto dei suoi studenti: non so quanti casi ci siano in Italia di docenti con il titolo di Cavaliere al merito ma senza lavoro, credo sia una situazione paradossale”.








