Il 20 agosto nuovo appuntamento pesante dei contribuenti con il fisco. L’impegno maggiore riguarda il versamento delle imposte sui redditi con la maggiorazione dello 0,40%. La scadenza iniziale del 20 luglio è stata la prima data importante dopo la pausa imposta dal lockdown: una sorta di prologo considerando che negli ultimi dieci giorni di luglio erano state collocati ben 246 scadenze. Questo affollamento, insieme alla caduta dei fatturati per autonomi e professionisti ha provocato un considerevole numero di ritardi. Secondo i dati del ministero dell’Economia circa il 60% delle partite Iva soggette agli Isa (Indicatori sintetici di affidabilità che hanno preso il posto dei vecchi studi di settore) e i forfettari non ha pagato. Si tratta, calcola il Sole 24 Ore, di 4,5 milioni di contribuenti ai quali il fisco chiede di completare l’incasso di 8,4 miliardi di euro. Proprio a causa del “peso” di questa scadenza il Tesoro ha opposto un secco rifiuto al pressing giunto dalle categorie interessate e dai commercialisti, che invocavano un nuovo slittamento. Le ragioni per chiedere un rinvio non mancavano considerando che il 20 agosto ci sono da pagare anche la rata trimestrale per i contribuenti Iva, le ritenute sui bonifici per oneri deducibili di banche e poste, i versamenti della Tobin Tax per il trasferimento di azioni e altri strumenti finanziari, la cedolare secca. Al ministero, però, non hanno voluto sentire ragioni considerando le condizioni della finanza pubblica. Dai dati diffusi oggi emerge che le entrate tributarie e contributive nei primi sei mesi del 2020 evidenziano nel complesso una diminuzione del 7,4 per cento (-24.194milioni) rispetto all’analogo periodo dell’anno 2019. Il dato tiene conto della variazione negativa del 5,8 per cento (-12.211 milioni di euro) delle entrate tributarie e della diminuzione dei contributi del 10,4 per cento (-11.983 milioni di euro). Il pressing per arrivare a un nuovo rinvio era stato molto insistente. Le categorie puntavano sulla cancellazione di sanzioni e interessi per i versamenti effettuati dopo il 20 luglio, ed entro il 30 settembre. Alla fine qualcosa hanno ottenuto con il Decreto Agosto a cominciare dal rinvio della seconda o ultima rata Irap al 31 aprile 2021 per i contribuenti Isa e forfettari che hanno registrato nel primo semestre del 2020 un diminuzione del fatturato pari almeno al 33% rispetto al primo semestre del 2019. Inoltre il rinvio (dal 31 agosto al 15 ottobre) per la rata finale di tutte le cartelle di pagamento sospese e dagli avvisi esecutivi L’esonero della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap) e il rinvio del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) al 31 dicembre per bar e ristoranti. Un’altra importante novità del decreto agosto è quella relativa alla rateizzazione delle imposte sospese durante l’emergenza coronavirus. I contribuenti in possesso dei requisiti richiesti potranno versare il 50% entro il 16 settembre in quattro rate o in un’unica soluzione. La parte rimanente potrà essere rateizzata fino a 24 mesi senza interessi.








