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5G: introduzione in Europa nel 2021 cruciale per la ripresa del Continente dopo la pandemia

Il 2021 potrebbe essere un anno decisivo per gli sforzi dell’Europa di mettersi al passo con la Cina e gli Stati Uniti nell’introduzione delle reti di telecomunicazioni super veloci di quinta generazione (5G). La missione di introdurre di questa tecnologia, che promette una velocità di connessione Internet fino a 20 volte più veloce di quella attuale, potrebbe essere cruciale per rendere più competitivo il continente nella ripresa dalle conseguenze economiche della pandemia di Covid-19.

Consapevole di questo, l’Unione europea sta destinando un quinto dei 750 miliardi di euro del Recovery Fund al miglioramento delle capacità digitali dei Paesi del blocco. Incoraggiato dall’impegno finanziario della Ue per lo sviluppo della tecnologia in questo settore, in un momento in cui l’amministrazione statunitense sta cambiando e temendo di rimanere ulteriormente indietro a livello globale, il settore si sta preparando ad andare avanti nel 2021. Il produttore svedese di apparecchiature Ericsson prevede che la copertura 5G in Europa crescerà dall’1% circa degli abbonamenti mobili in tutto il continente nel 2020, al 55% nei paesi occidentali e al 27% negli stati centrali e orientali nei prossimi cinque anni, a sostegno della tanto attesa ripresa economica.

Eppure, sono gli operatori di telefonia mobile che devono pagare miliardi di dollari ad aziende come Ericsson, Nokia e Huawei per le apparecchiature 5G. Tra i vari progetti digitali, Telefonica calcola che i fondi potrebbero aiutare a coprire tutta la Spagna con Internet veloce in fibra ottica ed estendere il 5G autonomo – in grado di fornire le prestazioni più alte – a circa l’85% del paese entro il 2025. Anche se il singolo consumatore può utilizzare il 5G solo per effettuare chiamate e navigare in Internet, il vantaggio principale della tecnologia risiede nella creazione di nuove attività, nell’automazione delle fabbriche e nella gestione di infrastrutture critiche come le reti elettriche.

Si prevede che gli abbonamenti globali al 5G per la telefonia mobile raggiungeranno i 220 milioni entro la fine di quest’anno, con la Cina che rappresenta quasi l’80% del totale, ha detto Ericsson il mese scorso. Il Nord America dovrebbe avere il 4%. Tuttavia, i fattori geopolitici continuano a rappresentare un grave rischio. Le pressioni statunitensi sugli alleati perché eliminino le attrezzature di Huawei dalle loro reti difficilmente scompariranno. Il Presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe però essere più aperto del suo predecessore a impegnarsi in trattative, riducendo i timori degli operatori che un cambiamento improvviso delle politiche possa significare lo smantellamento di miliardi di dollari di apparecchiature 4G esistenti.

Gli operatori di telecomunicazioni avevano pianificato di utilizzare l’infrastruttura 4G esistente come modo più economico e veloce per avviare l’aggiornamento al 5G, che sarà in grado di trasmettere dati fino a 20 volte più velocemente delle reti attuali. Ma quasi la metà di questo hardware esistente è stato realizzato da Huawei, costringendo gli operatori a cercare altri fornitori.

Il ritardo nella messa all’asta dello spettro 5G – le onde radio necessarie agli operatori per iniziare a offrire 5G a livello commerciale – è stato uno dei principali ostacoli al lancio. Gli operatori sono rimasti delusi quest’anno, quando le aste programmate sono cadute nel dimenticatoio mentre i governi si sono concentrati sulla lotta alla pandemia. Tra le notizie incoraggianti, la Germania, la più grande economia europea, ha annunciato che presenterà una bozza delle regole per le aste a gennaio e la Spagna prevede di mettere all’asta lo spettro 5G prima della fine di febbraio.

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