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Wall Street premia i titoli tecnologici: diventano beni rifugio

I titoli tecnologici, che  tradizionalmente sono asset speculativi, scommesse sul futuro, in questa fase di grande incertezza economica legata all’impatto del Covid-19, vengono considerati dagli investitori quasi dei beni rifugio. Lo dimostra la chiusura di ieri a Wall Street,  dove il Dow Jones e lo S&P arretrano per il timore che l’aumento  di contagi negli Usa possa deragliare la ripresa, mentre il Nasdaq avanza e segna il 26 esimo livello record del 2020. Il motivo? I mercati si sentono al sicuro con i titoli tech, non perché considerano vincenti le innovazioni e le start up ma perché scommettono che i big tecnologici a grande capitalizzazione, tipo Amazon, Apple, Microsoft e Google, usciranno vincitori dall’incubo pandemia, supportati dagli stimoli della Federal Reserve e del governo degli Stati Uniti e  in fondo anche dal coronavirus, il quale, con l’emergenza e i lockdown, tende a selezionare naturalmente i più forti, facendo  strage dei piccoli e lasciando campo libero ai colossi  dell’economia.

David Costin, il principale stratega azionario di Goldman Sachs  ritiene che il settore tecnologico continuerà a correre nel  breve termine, descrivendolo come “leader di mercato senza rivali” da inizio anno”. “La maggior parte degli investitori  istituzionali – spiega – è rimasta sbalordita dal contrasto tra la più forte contrazione del Pil mai registrata e un rally del mercato del 40% da inizio anno. Noi stessi lo siamo stati”. “Ma, la combinazione tra il miglioramento incrementale dei dati e uno  straordinario supporto politico è stata sufficiente a rassicurare il mercato e a convincerlo che i danni ai guadagni  derivanti dal virus alla fine avranno vita breve”.

Insomma, gli  aiuti di Fed e Congresso premiano i big del mercato, il quale guarda agli stimoli e non al bollettino medico dell’economia reale. Inoltre l’attrattività del settore tech deriva dalla sua solidità: “Il settore – assicura Costin – è stato supportato dai suoi attributi di qualità, inclusi bilanci solidi e margini di profitto elevati, nonché dalla resilienza dei suoi guadagni”.
Ma quali sono i rischi per il tech? “I maggiori rischi – suggerisce Costin – includono la sua popolarità, che potrebbe causare una performance scarsa in caso di forte  ‘derisking’ degli investitori, nonché le possibilità di regolamentazione del governo e la riforma fiscale”.

Insomma,  finché c’è Donald Trump alla Casa Bianca, Wall Street e soprattutto i big del tech possono dormire sonni tranquilli e  continuare a espandersi e arricchirsi. Parola di Goldman.

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