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Vincenzo Pepe, presidente FareAmbiente: “L’Italia deve mirare al mix energetico: non può prescindere da nucleare” | Lo scenario

“Fareambiente è l’unica associazione ambientalista che mira a realizzare in Italia un ambientalismo pragmatico, realista e non ideologico e fondamentalista. Per ciò che riguarda il soddisfacimento del bisogno energetico, per andare incontro anche alle richieste che vengono dall’Unione Europea per fronteggiare il cambiamento del clima, si ritiene che l’Italia deve mirare al mix energetico”.

Lo scrive in una nota il presidente nazionale di FareAmbiente Vincenzo Pepe, che spiega: “Bisogna incentivare quanto più possibile il rinnovabile ma nel mix energetico, al fine di superare la politica dei fossili, occorre anche il nucleare, come energia pulita. La tassonomia europea indica gli investimenti del nucleare come energia pulita per cui l’Italia ha sbagliato nel 2011 a non investire nella ricerca del nucleare di nuova generazione, ha sbagliato a chiudere i dipartimenti di energia nucleare che erano i più avanzati del mondo, ha sbagliato a non investire in ricerca nucleare, anche e soprattutto per la medicina”.

“Certamente tutto è rischioso. Il nucleare però – prosegue Pepe – è meno rischioso delle polveri sottili idrocarburi e quindi i fossili. I fossili producono polveri sottili e muoiono in Italia oltre 60mila persone dice l’Organizzazione mondiale della Sanità, ma sono una delle cause anche del cambiamento del clima. Se l’Italia deve fare una vera e propria rivoluzione verde, deve fare una rivoluzione green che tenga conto della qualità dell’aria e della qualità della vita.

Dobbiamo – conclude il presidente di FareAmbiente – sicuramente abbattere le emissioni in atmosfera, ma per avere anche energia sufficiente per i nostri fabbisogni occorre il mix energetico cioè: tanto idroelettrico, tanti rinnovabili, tanto solare, ma non possiamo prescindere dal nucleare, energia pulita su cui l’Italia deve mirare. Perché l’Italia acquista quotidianamente il 15% del proprio fabbisogno energetico da energia nucleare all’estero e non la produce con la tecnologia di terza e quarta generazione, che è meno rischiosa e rende il nucleare pulito? È questo il futuro”.

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