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Viaggiare ai tempi del Covid: come muoversi nella giungla di normative differenti

Viaggiare verso l’estero e verso l’Italia è possibile per molti Paesi, ma con notevoli limitazioni dovute al Covid che cambiano a seconda della destinazione o della provenienza.

Germania e Portogallo non ammettono ingressi per turismo (in Germania è vietato il pernottamento). Australia, Brasile e India restano chiusi con pochissime eccezioni.

In attesa di uno standard internazionale per un’eventuale “green card” o pass vaccinale resta una fitta giungla di normative differenti.

Al momento non si può rientrare in Italia se negli ultimi 14 giorni si è stati in Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka.

L’ordinanza italiana indica deroghe al divieto, a patto di tampone prima della partenza e dopo l’arrivo e di un periodo di 14 giorni di quarantena che si conclude con un altro tampone. Da quei Paesi, però, il rientro è complicato dal blocco dei voli.

La Farnesina, sul sito viaggiaresicuri.it, indica cinque gruppi di Paesi verso cui si può viaggiare. Nel Gruppo A ci sono San Marino e lo Stato Città del Vaticano, da e per i quali non ci sono limitazioni. Nel gruppo B (Stati e territori a basso rischio epidemiologico) non è inserito nessun Paese.

Il Gruppo C contiene i Paesi al rientro dai quali non sono previste restrizioni. Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Il gruppo D individua altri Paesi extra Ue a basso rischio epidemiologico: Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea (Sud), Ruanda, Singapore, Thailandia e ulteriori Stati e territori. Il Gruppo E comprende tutti gli altri Stati e Territori più Brasile, India, Bangladesh e Sri Lanka che hanno restrizioni più severe.

In ogni caso, sono obbligatori i tamponi in partenza e ogni Paese si regola diversamente: la Germania accetta i test rapidi, la Spagna solo i molecolari. La Gran Bretagna prevede la quarantena, il Portogallo soltanto per chi arriva da alcuni Paesi. Per gli Usa è tuttora sospesa la possibilità di ingresso per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran. Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e altri). Le eccezioni interessano anche i titolari o i richiedenti determinate tipologie di visto e sono rimesse alla esclusiva competenza dell’Ambasciata e dei consolati Usa in Italia. L’Australia è chiusa agli arrivi da qualsiasi parte del mondo fino al 17 giugno 2021.

I Test: Usa: antigenico o molecolare, 72 ore prima del viaggio. Gb: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Germania: molecolare o rapido, 72 ore prima del viaggio. Francia: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Spagna: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Portogallo: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Grecia: molecolare, 72 ore prima del viaggio (in inglese). Test a campione dopo l’arrivo: Svizzera: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Australia: molecolare, 72 ore prima del viaggio. Brasile: molecolare, 72 ore prima del viaggio.

Quarantena: Australia: 14 giorni in strutture indicate dallo Stato. Germania: 10 giorni di quarantena (interrotta a quinto giorno se test molecolare negativo) per chi ravviva da Paesi a rischio ‘normale’ fra cui Italia. Da Paesi a rischio alto cambiano le norme  Francia: 7 giorni per provenienze extra Ue. Spagna: nessun obbligo di quarantena. Portogallo: 14 giorni per provenienze da Brasile, Sudafrica e Paesi in apposita lista (non Italia e area Schengen). Grecia: positivi al test dopo arrivo, 14 giorni. Svizzera: 10 giorni per provenienza da Paesi ad alto rischio .Australia: 14 giorni per i pochissimi viaggiatori ammessi. Sorvegliata da sanitari e polizia Brasile: 14 giorni per i pochi ammessi ad arrivare nonostante chiusura frontiere.

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