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Usa: Trump lascia all’Europa lo scettro nei green bond | Lo scenario

Donald Trump ha davvero scritto l’epitaffio della green economy? O la sua mossa pro-combustibili fossili è solo una prova di forza?

Il mercato della finanza sostenibile crede più alla prima ipotesi, almeno stando all’outlook 2025 di Moody’s che presenta la mappa delle emissioni verdi. Sarà ancora l’Europa a guidare l’emissione obbligazionaria sostenibile, come del resto sta facendo dal 2017.

L’Asia-Pacifico resterà un importante motore dei volumi obbligazionari sostenibili. Ma, e qui arriva l’effetto Trump, le emissioni nordamericane “rimarranno modeste in un contesto di ridimensionamento delle politiche climatiche sotto la nuova amministrazione statunitense”.

A parziale compensazione arriveranno nuovi volumi dai mercati emergenti, soprattutto America Latina e Caraibi, sempre più in evidenza perché sarà il Brasile a ospitare la Cop30, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma per novembre 2025.

Più di ogni scenario geopolitico, sono i numeri a dare il polso del mercato.

Il 2024 dovrebbe chiudersi con una raccolta da green bond di circa 670 miliardi di dollari, secondo le stime di Cbi (Climate Bonds Initiative), che per il momento registra un dato provvisorio di 573 miliardi di euro.

Aggiungendo le altre categorie di emissioni, sostenibili, sustainability-linked, social e transition, si prevede una chiusura d’anno a 1,1 trilioni, 1.100 miliardi di dollari.

Per il 2025, invece, secondo le stime di Moody’s, l’asticella potrebbe fermarsi a un trilione, mille miliardi di dollari, dato in linea con un mercato sempre più maturo e consolidato e privo, appunto, dello slancio degli Stati Uniti.

In particolare, si prevede che i green bond non andranno oltre i 620 miliardi di dollari di nuove emissioni. Le obbligazioni sostenibili, seconde in classifica, non dovrebbero superare i 200 miliardi di dollari.

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