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Paolo Uggè (presidente Conftrasporto-Confcommercio): «Le Regioni si ispirino al modello Lombardia per l’autotrasporto»

C’è un vuoto occupazionale nel settore autostradale: all’Italia mancano oltre 17.000 conducenti di Tir. Sembra un controsenso in un momento in cui è difficile trovare occasioni di occupabilità per chi è stato espulso dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali provocate dalla pandemia. Eppure, i camionisti non si trovano.

Un mestiere che è cambiato nel tempo: oggi per svolgere questa attività sono necessarie anche conoscenze di informatica, oltre a una concreta dimestichezza con le lingue straniere. Anche in questo campo, così specifico, Regione Lombardia si pone come modello da imitare. Lo ha sostenuto nei giorni scorsi il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, affermando «chiederemo a tutte le Regioni di assicurare le medesime condizioni introdotte per l’autotrasporto dalla Lombardia».

Perché la Lombardia è un modello? Il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli hanno introdotto le misure del piano “Formare per assumere”, varato a fine luglio con l’obiettivo di incentivare le assunzioni nell’autotrasporto e per contribuire concretamente alle spese che gli aspiranti autisti devono sostenere per il conseguimento dei titoli necessari all’esercizio della professione.

Andranno da 4 ad 8.000 euro gli incentivi regionali per ogni assunzione e 3.000 euro per formare i lavoratori da avviare alla professione. L’intervento di Regione Lombardia è decisamente significativo in quanto destina risorse utili ad abbattere i costi elevati per conseguire le patenti superiori e la Cqc, elemento che impediscono a molti giovani di avvicinarsi a queste professioni.

Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica, ha recentemente proposto «il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e l’avvio di un’azione per qualificare lavoratori, anche disoccupati o coinvolti in situazioni di crisi aziendali, che potrebbero essere collocati nel settore del trasporto merci».

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