Esiste un mondo al di fuori del virtuale, «molto fisico», così come lo è anche l’economia reale. Ad sostenerlo è Giovanni Tria, già ministro dell’Economia e della Finanze nel governo gialloverde a guida Conte1.
E lo è anche perché «mentre discutiamo tra esperti di un mondo utopico/dispotico robotizzato e digitalizzato con scarsa necessità di lavoro, in tutti i settori produttivi, dalla ristorazione all’edilizia, dalle fabbriche manifatturiere ai trasporti, mancano i lavoratori, cioè persone fisiche, che siano in grado o che abbiano voglia di coprire le varie mansioni, a dispetto delle statistiche sugli occupati e disoccupati, che con il fenomeno citato coesistono».
Conclude Tria: «Il passaggio, quindi, di piani e programmi che pongono obiettivi alla loro attuazione concreta, seppur sorretti da grandi finanziamenti, richiede l’attenta considerazione della controparte reale, anche fisica, dello stanziamento monetario. Altrimenti si rimane ancora nel mondo virtuale».
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