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[L’intervento] Stefano Cervone (AD Next RE): «Sostenibilità e nuove tecnologie, ecco le nuove opportunità del Real Estate»

L’emergenza pandemica è stata per il settore real estate un importante catalizzatore di cambiamento, accelerando processi che già si erano affacciati e innestando su di essi nuove trasformazioni che hanno investito il mercato e le strategie di investimento.

Gli immobili – dalle abitazioni agli uffici, dalle strutture ricettive ai locali commerciali – vivono oggi un profondo cambio di paradigma e di sistema, e devono rispondere con efficacia alle esigenze del nuovo scenario sociale, economico e del mondo del lavoro. Ne deriva una domanda in mutamento e la necessità per il mercato di adattarsi alle nuove richieste dei clienti retail così come degli investitori.

Sebbene l’impatto della “Internet economy” sia già evidente, il suo sviluppo è destinato a durare ancora a lungo, innestandosi in queste nuove tendenze, e continuerà a influenzare il settore ben oltre quanto siamo già in grado di prevedere. In parallelo, diventa sempre più importante l’attenzione degli investitori verso proprietà con caratteristiche che si conformano ai criteri di sostenibilità ambientale e sociale.

La spinta sugli investimenti ESG-compliant

Il percorso di integrazione di standard misurabili di sostenibilità ambientale è ormai un elemento cruciale per la progettazione di modelli di business e strategie di investimento lungimiranti. Un numero crescente di operatori – istituzionali e non – sceglie una gestione degli asset che sia in linea con i principi ESG (Environmental, Social and Governance), criteri che spingono gli investitori verso un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, in linea con le attese al centro dell’agenda pubblica sul piano globale.

Non dobbiamo dimenticare da dove partiamo. La Global Alliance for Buildings and Construction classifica il settore immobiliare come il maggiore consumatore di risorse e materie prime al mondo, con oltre il 35% dell’energia globale ogni anno e un terzo delle emissioni che proviene dal real estate. Il comparto ha dunque il dovere – già urgente, oggi inderogabile – di affermare una leadership positiva, facendosi promotore di strategie e buone pratiche orientate a sostenere la grande sfida climatica, in un’ottica intergenerazionale. Una visione di lungo periodo dunque, non lontana e non dissimile dalle logiche che devono guidare le politiche virtuose di investimento negli asset immobiliari.

Va considerato, inoltre, che i criteri di sostenibilità giocano un ruolo sempre più centrale nelle decisioni di acquisto, portando a una tangibile crescita del valore – che si riflette in visibili aumenti di prezzo – per le proprietà ESG-compliant. Vediamo come i fondi d’investimento spesso decidano di adottare questi standard fin dalla loro costituzione: una scelta che implica la nascita di un circolo virtuoso che coinvolge tutti gli operatori del settore come partner strategici, per la rivitalizzazione del settore e la generazione di valore condiviso a livello ambientale e di impatto sociale. È essenziale quindi che le strategie di investimento e di asset management siano improntate da un lato verso l’efficientamento energetico e il consumo sostenibile di risorse e alla promozione di soluzioni intelligenti per lo sviluppo urbano dall’altro.

Integrazione fra fisico e virtuale: la sfida per il settore immobiliare

La rivoluzione degli stili di vita di questi ultimi anni ha impattato – tra i molti aspetti – anche alcuni dei principali asset class in ambito real estate. Nell’arco di poco tempo, la relazione e l’interdipendenza tra spazi fisici e virtuali è cambiata drasticamente: dallo smartworking (e homeworking) alla concezione degli uffici, per arrivare a modificare la maniera in cui ci serviamo degli spazi commerciali e di intrattenimento.

Aumenta la domanda di edifici ad uso residenziale in aree extraurbane, più grandi e indipendenti. Questo fenomeno ha inevitabilmente determinato un primo rallentamento e una seguente deviazione delle attività di investimento, causati da una notevole incertezza sull’evoluzione dei trend di investimento su specifici asset class. In aggiunta, la continua evoluzione della tecnologia provocherà un impatto sul mercato immobiliare ancora maggiore.

Ciononostante, la capacità del settore di rinnovarsi prontamente ha iniettato nuova fiducia nei mercati: gli immobili adibiti a luoghi di lavoro ed ufficio rimangono un investimento con un ottimo rendimento, perché gli ambienti lavorativi si stanno trasformando in spazi relazionali essenziali alle risorse umane di un’azienda, che potrà in quella sede rispondere alle esigenze dei propri lavoratori grazie a servizi centrati sulle più innovative tecnologie e soluzioni sostenibili.

Complementarità degli strumenti finanziari per investire in immobiliare

Il real estate è quindi chiamato a reinventarsi, attraverso l’adozione di nuovi strumenti e strategie che si adattino all’evoluzione del mercato italiano, caratterizzato da margini di crescita più ampi se messi a confronto col resto d’Europa e per questo molto attraente per i capitali stranieri e i player internazionali.

L’introduzione nell’ordinamento italiano delle Società di Investimento Immobiliare Quotate (SIIQ), rappresenta un’opportunità complementare nel Real estate ancora troppo poco sfruttata nel nostro paese. Mentre in paesi europei come Francia, Germania e Olanda è considerato un asset class importante, le SIIQ in Italia sono strumenti poco diffusi ma che offrono notevoli opportunità: si pongono in una relazione di complementarità rispetto ai tradizionali strumenti come i fondi immobiliari, sono flessibili, godono di importanti agevolazioni fiscali, aumentano la competitività e la trasparenza del mercato italiano.

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