Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Rinnovabili, il governo eviti il blocco della filiera | L’appello di Elettricità Futura e Federazione Anie

Elettricità Futura e Federazione Anie, le due Associazioni aderenti a Confindustria che insieme rappresentano l’intera filiera industriale nazionale dell’energia elettrica, rivolgono un appello urgente al governo “affinché emani una norma che eviti il blocco della filiera nazionale delle tecnologie elettriche rinnovabili in Italia”.

“Il nuovo quadro normativo, DM Aree Idonee, DL Agricoltura e l’emanando ‘Testo Unico per le rinnovabili’ – avvertono in una nota congiunta – rischia di tradursi in un vero e proprio stop ai progetti già in corso di autorizzazione, in netto contrasto con il principio del legittimo affidamento, e di rendere il 96% del territorio italiano non idoneo alle rinnovabili.

L’Italia non può permettersi di correre questo rischio, data la totale discrezionalità lasciata alle Regioni dal DM Aree Idonee, come dimostra il caso della Sardegna il cui disegno di legge sulle aree idonee ha effetti retroattivi e definisce criteri che renderanno non idoneo il 99% del territorio sardo”.

Pertanto, “chiediamo al governo di emanare una norma in base alla quale le Regioni, nell’esercizio del loro potere di normazione sulle aree idonee, si conformino ai seguenti criteri: le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (Direttiva Red II) devono continuare ad essere considerate tali; le nuove disposizioni regionali non dovranno applicarsi ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto (in coerenza con quanto fatto dal governo con l’art. 5 del DL Agricoltura).

In ogni caso, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege (art. 20 d.lgs. 199/2021)”.

In assenza di tale intervento normativo, “sarebbe di fatto impossibile raggiungere gli obiettivi del Pniec, del Pnrr e del DM Aree Idonee, e si fermerà una filiera composta da eccellenze industriali nazionali competitive a livello mondiale, che purtroppo è sempre più in sofferenza per il calo drastico delle installazioni degli impianti residenziali ed industriali”.

”Il settore delle fonti rinnovabili elettriche necessita di una cornice normativa stabile – ha dichiarato Filippo Girardi, presidente di Anie – Si tratta di un settore strategico che oggi occupa circa 80mila addetti, cifra che potrebbe raddoppiare entro il 2030 anche in prospettiva di un rafforzamento dell’industria tecnologica nazionale.

Anie ribadisce la necessità di una maggiore collaborazione tra stakeholder pubblici e privati perché il raggiungimento della sicurezza energetica è una priorità condivisa a livello europeo che nel nostro Paese assume carattere di particolare rilevanza e urgenza”.

”Le rinnovabili sono le tecnologie che producono energia elettrica al minor costo e che garantiscono al Paese sicurezza e indipendenza energetica.

Il loro sviluppo dovrebbe essere pertanto la priorità, a maggior ragione se si considerano gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2”, afferma Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.