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Riccardo Illy (imprenditore): «Auto elettriche, ecco come mettersi al passo»

“La decisione del Parlamento europeo di vietare la produzione di motori endotermici dal 2035 è stata aspramente criticata in Italia, soprattutto dagli industriali, ma anche dai sindacati.

Come ha già osservato Innocenzo Cipolletta, 13 anni sono tanti e l’industria italiana, in colpevole ritardo, avrà tempo per mettersi al passo con i competitor europei, nordamericani e asiatici.

Il disinteresse, verificato anche personalmente in un colloquio avvenuto con Sergio Marchionne quasi venti anni fa, del maggiore costruttore di automobili italiano si è tramutato in rincorsa solo davanti ai successi di Tesla e all’impegno degli altri grandi gruppi europei. Chi è colpa del suo mal, verrebbe da dire, pianga sé stesso”.

Lo sostiene l’imprenditore Riccardo Illy.

In realtà, nel nostro paese sono insediate anche alcune società, cito per tutte Marelli, specializzate nell’elettrico e oggi fornitrici di componenti dei gruppi automotive europei.

La critica alla decisione del Parlamento europeo è inoltre particolarmente stucchevole e indice di scarsa lungimiranza perché già oggi si trovano sul mercato utilitarie dal prezzo paragonabile a quello delle vetture con motore a scoppio che, calcolando i costi di esercizio complessivi, sono addirittura competitive.

Il motore elettrico, infatti, è molto più efficiente e consuma quindi di meno; inoltre non richiede praticamente alcuna manutenzione.

Con l’avvento delle batterie allo stato solido – dalla maggiore sicurezza, densità energetica, velocità di carica e durata – previste a metà del decennio anche gli ultimi difetti dell’auto elettrica saranno superati, spiega Illy dalle colonne del magazine digitale Inpiu.net.

Le economie di scala e la curva dell’esperienza da quel momento faranno il loro corso; la versione elettrica, con meno componenti e molto più semplice da costruire, costerà da un quarto a un terzo meno delle attuali versioni endotermiche.

A mettere fuori dal mercato queste ultime non sarà tanto la politica (l’Europarlamento) quanto le forze del mercato stesso. Solo pochi nostalgici vorranno spendere di più per sentire il rombo della propria macchina.

Il vantaggio dell’elettrico sarà amplificato, sul piano dei costi di esercizio, dal costo calante della corrente prodotta da fonti rinnovabili. Una sorta di “legge di Moore” vige anche in questo settore e ogni tre anni il costo di un kwh da fotovoltaico o eolico costa circa il 50% in meno.

Recentemente sono state annunciati nuovi pannelli fotovoltaici con rendimenti attorno al 30%, contro quelli in commercio che arrivano al 20%; la discesa dei costi quindi continuerà e alle nuove tecnologie si aggiungeranno anche qui i benefici effetti delle economie di scala e della curva dell’esperienza.

Sul tema dimostrano più consapevolezza i consumatori; l’attuale crisi del settore automotive è dovuta principalmente al fatto che pochi vogliono comprare vetture con motore a scoppio che fra qualche anno perderanno di valore e pochi vogliono comprare quelle elettriche che non hanno ancora raggiunto la piena maturità. Non rimane che esortare gli operatori italiani del settore: svegliatevi finché siete in tempo!

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