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Recovery fund, un polo del fintech a Milano nell’elenco dei progetti

Un polo del fintech a Milano con i soldi del Recovery Fund. Nel lungo elenco di progetti compilato dai ministeri e consegnato agli Affari europei per iniziare la scrematura (con l’obiettivo di accedere ai 209 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni messi a disposizioni dell’Europa) c’è anche la ripresa del progetto lanciato lo scorso maggio da Banca d’Italia in occasione delle Considerazioni Finali del governatore Ignazio Visco.
Allora Via Nazionale aveva annunciato l’intenzione di trasformare il capoluogo lombardo in un “centro di innovazione digitale di respiro europeo”. Un luogo “dedicato alla sperimentazione, alla selezione dei contributi di esperti e società indipendenti, italiani e internazionali, alla collaborazione con le istituzioni e le università, al dialogo con gli operatori di mercato”, aveva spiegato il governatore.

La realtà è il laboratorio di competenze e talenti che sta prendendo corpo a piazza Cordusio. Nelle spiegazioni del governo si tratta di quei “facilitatori dell’innovazione” comuni a molte banche centrali. La scelta del capoluogo lombardo è considerata coerente con la presenza, in ciascun Paese europeo, di centri di innovazione digitale nelle città con maggiore spessore finanziario. La nascita di un hub del fintech (per il cui sviluppo si vorrebbero mettere in campo 80 milioni di euro) rientrerebbe tra gli obiettivi di digitalizzazione che la Ue ha indicato tra le sette aree-chiave sulle quali concentrare i piani nazionali per la ripresa da presentare a Bruxelles in forma finale entro il 30 aprile del prossimo anno e che si potra’ iniziare a negoziare dal 15 ottobre prossimo.

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