Per ridurre l’impatto della plastica al 2050 l’industria spenderà, tra investimenti e oneri, qualcosa come 235 miliardi di euro. Il mondo sta producendo il doppio dei rifiuti di plastica rispetto a due decenni fa ma solo il 9% di questi rifiuti è stato riciclato, il 19% è stato incenerito, il 50% è finito in discariche controllate, il restante 22% è stato abbandonato, bruciato a cielo aperto o gettato nell’ambiente.
Di questo passo, si legge su Affari&Finanza de La Repubblica, se non ci saranno riforme adeguate, la quantità di rifiuti di plastica prodotti nel mondo è destinata a triplicare passando da 460 milioni di tonnellate nel 2019 a 1,3 miliardi nel 2060, con circa la metà di questi rifiuti che finirà in discarica e meno di un quinto riciclato.
Plastics Europe, l’associazione europea dei produttori di materie plastiche, che a ottobre ha varato una roadmap per accelerare la transizione verso una plastica circolare, sostiene che per fronteggiare la questione bisogna riuscire nei due obiettivi di ridurre le emissioni di gas serra nel settore del 28% al 2030 e azzerarle al 2050. Si punta poi a sostituire in modo graduale la plastica di origine fossile con quella circolare introducendo target ambiziosi per passare dal 12% al 25% del consumo europeo di plastica circolare entro il 2030 per arrivare al 65% entro il 2050.