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Pietro Lunardi (ex ministro delle Infrastrutture): «Troppo tempo e soldi persi per il Ponte sullo Stretto di Messina. Draghi faccia costruire il Ponte gratis alle aziende in cambio della concessione»

Il Ponte sullo Stretto di Messina va realizzato, perché «abbiamo perso anche troppo tempo gettando un mucchio di soldi» per «colpa delle carenze culturali degli ultimi governi».

A parlare è l’ex ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi..

Lunardi suggerisce al premier, che stima per il suo pragmatismo, di raccogliere l’offerta di Eurolink, il consorzio guidato da Salini che all’epoca si aggiudicò la gara internazionale d’appalto e che «è pronto a costruire il ponte a proprie spese, in cambio della concessione. Mi sembra una proposta ragionevole e interessante. E spero che Draghi, da buon pragmatico, non se la faccia scappare».

Secondo l’ex ministro delle Infrastrutture sono 6,5 mld e mezzo i soldi necessari, mentre 4-5 anni per realizzarlo. Un costo inferiore a molte altre già realizzate nel Paese. Lunardi ha poi ripercorso nell’intervista la storia travagliata dell’opera pubblica. «Andammo molto spediti in due anni, la gara internazionale, l’aggiudicazione dei lavori, la revisione del progetto, il finanziamento e l’apertura del cantiere: a Cannitello, dove si cominciò a lavorare per la deviazione della linea ferroviaria, in modo da fare posto al grande scavo necessario per fare le fondazioni e per costruire il blocco di ancoraggio dei cavi portanti».

Poi nel 2006 Prodi vinse le elezioni e bloccò tutto. «Sì, chiuse immediatamente il cantiere. Fu una scelta scellerata, che ancora oggi mi stupisce». Il ritorno di Berlusconi nel 2008, fece ripartire la macchina per l’approvazione del progetto definitivo, ma nel 2011 arrivò Monti con il ministro Corrado Passera che non si limitò a bloccare di nuovo tutto, ma addirittura nel 2013 mise in liquidazione la società Stretto di Messina Spa, che era stata costituita per progettare, costruire e gestire il ponte.

Ora «il ministro De Micheli ha costituito una nuova commissione, che ha rimesso tutto in discussione. Ha – giustamente – scartato le ipotesi di un ponte subacqueo o sub alveo e ha chiarito che è più indicato un ponte aereo. Aggiungendo però preferibilmente di tre campate. Una gran sciocchezza», conclude Lunardi.

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