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Pia Saraceno (Ad Ref): «Il PNRR non basterà a garantire la sostenibilità»

«Le “semplificazioni” per le autorizzazioni delle rinnovabili elettriche dovrebbero essere tra i principali fattori abilitanti per far si che il mercato realizzi gli investimenti per più che triplicare la capacità di solare ed eolico per arrivare a coprire nel 2030 il 70% della domanda. Il PNRR non aiuta infatti che in misura marginale, in modo diretto ed indiretto, a raggiungere l’obiettivo.» Queste le parole di Pia Saraceno, Ad del centro studi Ref.

«Finanziando 4,2GW con i suoi programmi ne coprirebbe meno del 7%, un valore molto al di sotto di quanto richiesto dalla Commissione, che aveva sollecitato gli Stati a promuovere con il loro piani il 40% della capacità rinnovabile richiesta al 2030. Indispensabile, dunque, una robusta accelerazione nell’installazione di nuova capacità di solare ed eolico da parte di capitale privato. Dopo una fase di stasi legata ad una molteplicità di fattori frenanti, tra cui il principale è stato individuato dagli operatori nelle lentezze burocratiche. I passi avanti delle norme sono state accolte positivamente da Confindustria.»

«Si apprezza: la riduzione delle tempistiche per la Valutazione d`impatto ambientale (Via), che avrà una corsia speciale per i progetti del PNRR e del PNIEC. Ma anche il rafforzamento dei poteri sostitutivi del Governo, il ridimensionamento del ruolo delle sovraintendenze ecc. Si lamenta però ancora l’esclusione dei terreni agricoli abbandonati e degradati dalle aste del GSE. La questione delle aree dove realizzare i nuovi impianti resta in effetti all’ordine del giorno. La superficie necessaria per sviluppare la nuova capacità è moltissima, il decreto semplifica il percorso autorizzativo per il solare nelle aree industriali. Potrebbe non bastare.»


«Del solare in aree agricole si occupa il PNRR ma in una diversa prospettiva e con grande generosità. Ben 1,5 miliardi per solo 430 MW sono assegnate alla missione. Si intuisce che ciò implichi una copertura totale dei costi con qualche cosa in più. Forse sarà giustificabile solo se ciò riuscirà a promuovere un cambiamento nelle scelte del settore con impatto di lungo periodo, anche in assenza di nuovi incentivi. Quanto alla capacità del decreto di imprimere l’accelerazione sperata, molti altri elementi debbono essere chiariti. Primo fra tutti quale sia l’ ambizione e la visione strategica del Governo. Non emerge nel PNRR, si spera nel nuovo PNIEC.»

«Quel poco che si fa nel PNRR non fornisce infatti alcuno spunto per ridimensionare gli elementi d’incertezza che frenano gli investitori privati. Sono misure frammentarie, non c’è’ una visione sul ruolo dell’eolico. Il supporto al solare, oltre a quello per l’agricoltura, è destinato ai comuni con meno di 5000 abitanti, senza l’individuazione di un intervento di riforma che ne potenzi l’impatto per contesti più significativi e nel lungo termine. Sullo sfondo resta la questione di legittimità costituzionale sul ridimensionamento

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