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Pfizer o non Pfizer, il vaccino non curerà immediatamente l’economia globale

La notizia di Pfizer e del suo partner tedesco BioNTech pronti a chiedere l’autorizzazione per il loro vaccino anti-Covid, entro la fine di questo mese, ha subito colto il favore dei mercati.

La scommessa dei mercati sul vaccino

La rapida disponibilità del vaccino avrà sicuramente un impatto positivo sull’economia globale, già nei prossimi mesi. Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, ci vorrà ancora molto tempo per somministrare il vaccino a un numero sufficiente di persone da poter scongiurare il pericolo di nuovi lockdown futuri. Insomma, la ripresa è ancora lontana, con o senza vaccino. Secondo i responsabili politici degli Stati Uniti e dell’Eurozona ogni regione tornerà ai livelli pre-Covid non prima del 2022.

La disparità per l’accesso all’antidoto

Senza considerare l’enorme disparità che l’antidoto creerà. Inevitabile constatare come i Paesi più avanzati saranno i primi a beneficiare economicamente di un vaccino: dal Regno Unito agli Stati Uniti, dall’Unione Europea al Giappone. Le grandi potenze hanno già ordinato grandi dosi del vaccino Pfizer e saranno quelle che, se il rimedio si rivelerà sicuro, potranno avvantaggiarsene maggiormente e prima di tutti. Processo analogo che avverrà, presumibilmente, anche per la maggior parte degli altri vaccini, che sembrano prossimi all’approvazione. Lo stesso non si può dire per la maggior parte dei Paesi poveri, che beneficeranno dell’antidoto solo dopo i Paesi più avanzati. Secondo il Duke Global Health Innovation Center non ci saranno vaccini sufficienti per coprire la popolazione mondiale fino al 2024. 

Gli effetti economici che un vaccino efficace provocherà

Secondo gli analisti dell’organizzazione di ricerca Rand Europe, l’economia globale sta attualmente bruciando circa 3.400 miliardi di dollari di Pil l’anno. Se un vaccino efficace dovesse essere disponibile negli Stati Uniti, nell’Ue, nel Regno Unito, in Cina, in India e in Russia si stima che la perdita scenderà a 1.200 miliardi di dollari l’anno. Con un’implementazione più diffusa che lasci solo i Paesi più poveri senza accesso iniziale a un vaccino si ridurrebbe la perdita annuale a 153 miliardi di dollari, amplificando molto i benefici per i Paesi ricchi.

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