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Per Confcommercio la situazione è “eccezionalmente grave e incerta”

L’Ufficio Studi della Confcommercio ha analizzato i numeri diffusi dall’Istat sulla fiducia, in netto calo, di consumatori e imprese. “Necessario interpretare con la massima  attenzione gli importanti dati odierni sulla fiducia di famiglie e  imprese nel mese di maggio, rilevata sulla base dell’indagine Istat che si è chiusa entro i primi 18 giorni di maggio – dice in una nota Confcommercio – sebbene i dati disegnino un quadro di profonda sfiducia, con indici ai minimi storici, è, invece, verosimile che la fiducia  sia moderatamente risalita rispetto ad aprile sulla base delle evidenze raccolte nel resto dell’Europa tanto per le famiglie quanto per le imprese”.

LA NOTA DI CONFCOMMERCIO
“Gli aspetti  rilevanti sono due – continua la nota – il primo riguarda l’esiguità del probabile miglioramento. Se a giugno si dovesse confermare anche per l’Italia che dopo i crolli di marzo e aprile il ripristino delle aspettative procede a ritmi lenti  allora si dovrà concludere che il Pil e i consumi per il 2020  sono compromessi anche oltre le stime attuali, passando da un -8%  reale per entrambi a valor ben più negativi”.  

“La seconda questione particolarmente grave – prosegue lo studio – è la concentrazione delle perdite di fatturato e di fiducia delle  imprese su pochi settori. Se per le famiglie si evidenzia una  certa tenuta (tra febbraio e maggio la fiducia è scesa ‘solo’ del  14,7%), il sentiment degli imprenditori segnala in molti casi una  caduta libera (-48,7% su febbraio) nonostante la probabile  risalita rispetto ad aprile. 

La caduta della fiducia appare  eccezionalmente acuta per le imprese del terziario di mercato, al  cui interno si registra l’azzeramento (4,3) della fiducia degli  operatori del turismo. A preoccupare è anche il forte accumulo di  scorte registrato in molti settori della produzione e della  distribuzione. In sintesi, anche i dati odierni confermano che se  dal punto di vista macroeconomico il peggio è passato, sotto il  profilo di tantissime aziende di alcuni settori strategici i momenti più difficili – conclude la nota – devono ancora venire”.

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