Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Paolo Agnelli (presidente Confimi): «Lo Stato garantisca sui prestiti delle imprese»

“Le bollette sono raddoppiate. Ma incontriamo difficoltà anche ad accedere al credito e a trovare forza lavoro”.

Paolo Agnelli, presidente della Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata (Confimi), lancia l’allarme sulle condizioni del settore industriale.

Lo fa anche in veste di titolare delle 14 società che compongono l’Alluminio Agnelli, gruppo passato di padre in figlio e che quest’ anno stima un fatturato di 235 milioni: “Controlliamo il 75% del mercato nazionale delle pentole”, spiega Agnelli, “ed è stato mio nonno, nel 1907, a portare in Italia la lavorazione dell’alluminio”.

Qual è il problema più grande delle pmi italiane? (mettere come Titolo H5)

La liquidità. Da almeno un anno le nostre aziende si svenano per pagare le bollette. Quella dell’Alluminio Agnelli, per esempio, è passata da 1,5 milioni a 15 milioni: dieci volte tanto.

Oltre a quanto previsto in manovra, come può aiutarvi il governo?

Dovrebbe mettere le imprese italiane nella condizione di competere a livello internazionale sul costo dell’energia. La Germania ha approvato 200 miliardi di aiuti di Stato, la Polonia va avanti col carbone. Francia, Portogallo e Spagna si sono fatti un price cap nazionale. L’Italia, invece, continua a chiedere che il tetto al prezzo del gas venga approvato a livello europeo, senza ottenere nulla.

Cosa fare, allora, contro lo stallo che si è creato nell’Unione Europea?

Sappiamo che l’Italia non ha lo stesso spazio di bilancio della Germania. Confimi rinuncia quindi a chiedere aiuti, ma vorrebbe in cambio una garanzia statale, attraverso Cassa Depositi e Prestiti, sui finanziamenti alle imprese. Così potremmo coprire i buchi di bilancio e continuare a pagare, e ad assumere, i dipendenti.

Per accrescere l’occupazione non bastano gli sgravi fiscali previsti nella manovra?

Non ce ne facciamo nulla. Chi conosce la realtà delle aziende italiane sa che un imprenditore amplia il numero degli impiegati se la sua ditta ha lavoro, non se risparmia poche migliaia di euro di contributi. Sempre che di operai ne trovi ancora.

Cosa intende?

Sono mesi che l’Alluminio Agnelli cerca 40 dipendenti per una trafileria in Valchiavenna. Della formazione si occupa il gruppo e lo stipendio è quello del contratto collettivo, 1300-1400 euro. Siamo anche disposti a pagare l’alloggio, ma finora solo dieci persone hanno accettato la nostra offerta. Siamo passati persino dai centri per l’impiego, invano.

Come se lo spiega?

Oggi non si è più motivati ad allontanarsi da casa, come facevano i nostri nonni. Il livello di benessere complessivo è cresciuto e non c’è più la necessità di sacrificarsi. O di lasciare l’amata terra d’origine. A questo si aggiunge il Reddito di cittadinanza: permette di guadagnare quei 5-600 euro al mese, che accompagnati da un lavoretto in nero, dissuadono chi altrimenti sarebbe alla ricerca di un lavoro.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.