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Nel breve, l’inflazione risalirà sopra il 2 per cento | Lo scenario

Il rapido calo dell’inflazione complessiva in Italia si è quasi arrestato a dicembre, sottolinea Paolo Pizzoli, Senior Economist di Ing.

Secondo il comunicato preliminare dell’Istat, a dicembre l’inflazione complessiva si è attestata allo 0,6% annuo (dallo 0,7% di novembre), con un leggero calo dovuto alla spinta al ribasso della componente energetica regolamentata, dei servizi ricreativi e degli alimenti trasformati, che ha più che compensato le spinte al rialzo dei beni energetici non regolamentati e degli alimenti freschi. Le componenti volatili e i relativi effetti base sono ancora al centro della dinamica dell’inflazione complessiva.

INFLAZIONE DI FONDO IN SOLIDO CALO

Il divario tra beni e servizi si sta riducendo, ma rimane ampio a dicembre, poiché’ l’inflazione dei beni si conferma in territorio negativo a -1,5% a/a (-1,4% a novembre) e l’inflazione dei servizi si riduce al 3,3% a/a (dal 3,7% a/a di novembre).

L’inflazione core, che esclude l’energia e gli alimenti freschi, rallenta al 3,1% a/a (dal 3,6% di novembre), confermando una solida tendenza al ribasso. La dinamica contenuta dei salari orari (2,7% a novembre) sta probabilmente contribuendo a questo processo.

INFLAZIONE DI NUOVO AL DI SOPRA DEL 2% IN TEMPI BREVI

In prospettiva, prosegue Pizzoli, nei prossimi mesi l’inflazione complessiva continuerà a riflettere l’andamento dei prezzi dell’energia, a sua volta influenzati dall’eliminazione delle misure amministrative introdotte in passato per alleviare l’impatto dell’impennata dei prezzi dell’energia sui bilanci delle famiglie. Ad esempio, nel mercato del gas al dettaglio, a gennaio l’Iva applicata al gas sarà riportata all’aliquota normale del 22% (dal 5% temporaneo) e saranno ripristinati gli oneri di sistema, temporaneamente sospesi. Anche altri prezzi, come i pedaggi autostradali, saranno aumentati, contribuendo a far salire l’inflazione.

“Prevediamo già nel mese di marzo l’inflazione torni oltre la soglia del 2%, dove dovrebbe stabilizzarsi per alcuni mesi. I rischi rispetto a questo profilo includono da un lato possibili sviluppi geopolitici sfavorevoli nel Mar Rosso e il loro impatto sui costi di trasporto, dall’altro maggiori pressioni verso il basso legate a possibili sorprese negative sul fronte della domanda interna. Per il momento confermiamo la nostra previsione di un’inflazione media italiana al 2,2% nel 2024”, conclude l’economista di Ing.

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